Si è di recente svolto un programma di addestramento con la partecipazione di forze dell'ordine elvetiche e italiane
BELLINZONA / CHIAVENNA - Rafforzare in maniera integrata e ancora piÙ efficace la lotta ai fenomeni criminali nelle zone di confine. È questo l'obiettivo al centro di un ciclo formativo che, per due giorni sul territorio di Chiavenna, ha visto la partecipazione di forze dell'ordine elvetiche e italiane.
Dalla Svizzera c'erano agenti della polizia cantonale ticinese, della polizia grigionese e dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC). Dall'Italia hanno invece partecipato uomini dei Carabinieri delle province di Como, Varese, Sondrio e Bolzano.
Il programma di addestramento - si legge in una nota - era incentrato principalmente sul tema dei pattugliamenti misti previsti dagli accordi bilaterali in materia e ha impegnato in totale (sotto il coordinamento del Comando provinciale Carabinieri di Sondrio e del Centro di Cooperazione di Polizia e Doganale di Chiasso) una sessantina di agenti e una ventina di formatori. A una parte teorica su quelle che sono le basi legali dei servizi congiunti ne è seguita una più pratica dove sono state approfondite ed esercitate le procedure operative sia svizzere sia italiane.
Si è così aggiunto un ulteriore tassello nel lavoro congiunto che vede impegnate le forze dell'ordine nell'ambito dell'accordo sulla cooperazione di polizia e doganale entrato in vigore nel novembre 2016.