Il DT ha deciso di sensibilizzare la popolazione sui rumori provocati durante i lavori di manutenzione del giardino.
Tosaerba, tagliabordi, tagliasiepi, trituratori e motoseghe possono provocare infatti un brusio simile a quello di un martello pneumatico. Nella giornata del rumore, il DT dà alcuni trucchetti per diminuire queste emissioni acustiche.
BELLINZONA - La primavera è anche tempo di giardinaggio: tosaerba e tagliabordi, tagliasiepi, trituratori e motoseghe facilitano i lavori in giardino ma fanno anche molto rumore. La Giornata contro il rumore – promossa dal Cercle Bruit (associazione dei responsabili cantonali per la prevenzione del rumore), dalla Società Svizzera di Acustica, dalla Lega svizzera contro il rumore e dall'associazione Medici per l'ambiente e che avrà luogo domani - quest’anno ha quale scopo principale quello di sensibilizzare la popolazione sul tema del rumore prodotto durante i lavori di manutenzione del giardino e di mostrare come queste emissioni acustiche possano essere sensibilmente ridotte adeguando il proprio agire o con precauzioni efficaci.
Come un martello pneumatico - «Per molti, il giardino o il balcone sono luoghi di pace e relax», ricorda il Dipartimento del Territorio. «Ma, spesso, quando ci si sta finalmente per rilassare, un tosaerba inizia a crepitare nelle vicinanze. E non appena il prato è stato tagliato, un soffiatore entra in azione a tre giardini di distanza». Nelle belle giornate questo sottofondo acustico - con un livello di potenza sonora intorno ai 110 decibel (A) che corrisponde all’incirca al rumore di un martello pneumatico - può proseguire per ore e ore.
Con le mani - Indubbiamente, il prato deve essere tagliato, la siepe potata, le foglie devono essere rimosse dai sentieri e dalle piazze; tutto ciò, però, potrebbe essere svolto più silenziosamente. Come? Lo spiega ancora il DT. «Privilegiando il giardinaggio manuale e tagliando meno il prato, o solo parzialmente. Le cimature delle siepi e i rami possono essere compostati senza essere tritati, ci vuole solo un po' più di tempo. Così facendo si promuove anche la biodiversità, poiché numerose specie animali non solo non vengono ferite o uccise dai dispositivi meccanici - siano essi tosaerba o soffiatori - ma al contrario, in giardini più spontanei trovano un naturale rifugio».
Se proprio non si può farne a meno - Quando invece è necessario utilizzare un dispositivo motorizzato - precisa il DT - questo andrebbe usato con «parsimonia», «rispettando le ore di tranquillità definite dal proprio Comune» e, se possibile, «coordinando i lavori rumorosi con il vicinato». Un’altra valida alternativa è evitare il più possibile attrezzi da giardino con motore a benzina – corresponsabili anche dell’emissione di pericolosi gas di scarico - favorendo i motori elettrici. Il settore dell’accumulazione ha fatto passi da gigante e oggi è possibile integrare nella cura del verde degli apparecchi efficaci e nel contempo rispettosi dell’ambiente, senza carburanti pericolosi da gestire, senza emissioni tossiche e molto, molto meno rumore.
“Apparecchi elettrici 2030”: il progetto del DT - Sulla scorta di queste considerazione, da qualche anno il Dipartimento del territorio si sta dotando di attrezzatura con motore elettrico. È pure stato avviato un progetto pilota con l’obiettivo di testare una serie di utensili completamente a batteria - motoseghe, decespugliatori, soffiatori - da proporre, a rotazione, ai diversi servizi attivi sul territorio, tra cui quello della manutenzione delle strade, e di valutare come questi strumenti possano essere utilizzati per garantire le prestazioni necessarie riducendo, al contempo, i disagi (salute, sicurezza e rumore) per i collaboratori e per la popolazione.