Le parole del Consigliere di Stato Norman Gobbi in occasione della cena ufficiale della URC 2022.
Il Ticino è «una terra di accoglienza sensibile e attenta alla coesistenza pacifica tra i popoli e ai diritti delle minoranze». E con l'Ucraina esistono «forti legami storici e culturali».
LUGANO - L'Ucraina. Un «paese amico» che in questo momento «sta vivendo una terribile e ingiustificata aggressione militare». E lo «sforzo di garantire sicurezza e accoglienza agli illustri ospiti» della Conferenza sulla ricostruzione a Lugano «rappresenta un nostro piccolo contributo alla stabilizzazione e alla sicurezza del nostro continente».
Sono alcune fra le primissime parole pronunciate questa sera, in occasione della cena ufficiale dell'URC 2022, dal Consigliere di Stato Norman Gobbi, che in dote al suo saluto ha portato la «solidarietà di tutto il Cantone e quella della Città, che in questi terribili mesi di guerra si sono prodigati per accogliere al meglio e assistere le popolazioni che fuggono il conflitto», ricordando inoltre come il nostro Cantone - che è «storicamente una terra di transito situata ai piedi del Gottardo» - sia per «vocazione» un «ponte culturale ed economico tra il Nord e il Sud dell’Europa».
Un legame profondo tra Ticino e l'Ucraina
«Questa sua collocazione ne ha fatto una terra di accoglienza sensibile e attenta alla coesistenza pacifica tra i popoli e ai diritti delle minoranze». E con l'Ucraina in particolare, ha ricordato Gobbi, esistono «forti legami storici e culturali». «Artigiani e architetti illustri che hanno offerto le proprie competenze al servizio dell’Ucraina nei secoli passati, e in particolare alla bellissima città di Odessa, tramite la realizzazione di importanti edifici storici».
L'URC 2022 non è un evento senza precedenti per il Canton Ticino, che in passato ha già ospito due importanti conferenze internazionali che avevano «l’obiettivo di favorire la coesistenza pacifica tra i popoli». Quella «di Locarno nel 1925, che rappresentò un momento di distensione nell’Europa straziata dal primo conflitto mondiale, ma anche alla riunione della Società delle Nazioni che si svolse nel 1928 proprio qui a Lugano». E l'auspicio, ha concluso il Consigliere di Stato, è che anche «questo importante evento possa contribuire in modo decisivo a definire un progetto, all’insegna della pace durature, di ricostruzione e di sviluppo per l’Ucraina e il suo popolo».