Cerca e trova immobili

RANCATEOlivocoltura ticinese, «è stato un anno difficile»

29.11.23 - 08:12
Produzione calata del 69% rispetto al 2022. Fra le cause anche l'infestazione persistente della mosca dell'olivo.
Foto Deposit
Fonte AAO
Olivocoltura ticinese, «è stato un anno difficile»
Produzione calata del 69% rispetto al 2022. Fra le cause anche l'infestazione persistente della mosca dell'olivo.

RANCATE - «Le olive danneggiate da grandine o attacchi di mosca compromettono notevolmente la qualità dell'olio e la resa. L'annata 2023 può essere definita insufficiente, con una flessione del 75% rispetto all'annata record del 2020 o del 69% rispetto all'anno precedente, quando era stata classificata come buona. Nei due frantoi ticinesi di Losone e Sonvico sono stati lavorati quasi 45 quintali di olive, con una produzione di poco più di 400 litri di olio d'oliva e una resa bassa (media
8.6%)».

Claudio Premoli, presidente dell'Associazione Amici dell'Olivo, mette sul tavolo i numeri impietosi di un'annata che non risulta arduo definire «difficile».

«Dopo il successo del 2022, l'annata appena conclusa ha fatto registrare una diminuzione a causa della naturale alternanza carica-scarica e delle avversità atmosferiche». A chiudere il cerchio dei fattori negativi,anche «l'infestazione persistente della mosca dell'olivo».

Inoltre, l'inverno mite e asciutto «seguito da una primavera fresca ha influito negativamente sulla fase di fioritura dell'olivo. Le frequenti piogge, il vento e le basse temperature di maggio hanno ritardato notevolmente la fioritura, causando danni anche durante l'allegagione».

L'instabilità meteorologica di maggio e giugno in gran parte del cantone, con frequenti piogge, «soprattutto temporali, anche durante la fioritura, ha creato problemi di umidità atmosferica, poiché l'impollinazione nell'olivo avviene attraverso il vento (anemofila), a differenza di molte altre specie in cui l'impollinazione è affidata agli insetti (entomofila). Se le temperature non aumentano e l'umidità persiste - argomenta Premoli - il polline diventa troppo pesante per essere trasportato dall'aria. A partire da metà giugno, si sono verificati i primi giorni tropicali, con temperature giornaliere che superavano i 30°C (ad esempio, a Biasca 32°C)».

Durante questo periodo, l'associazione e il Servizio fitosanitario cantonale hanno posizionato «parecchie trappole test di cattura massale (non ancora in commercio in Svizzera). Il monitoraggio settimanale ha rivelato attacchi irregolari e significativi di mosca dell'olivo. Nel Mendrisiotto, il picco si è verificato all'inizio di settembre, mentre nel Sopraceneri è stato registrato a metà settembre. Nel Luganese - aggiunge - il picco è stato raggiunto all'inizio di ottobre».

Il monitoraggio della mosca dell'olivo ha evidenziato quest'anno l'importanza di avere mezzi efficaci per contrastare l'infestazione e limitare i danni: «Mezzi che tuttora non disponiamo» è il laconico commento di Premoli.

La violenta grandinata del 30 maggio nella zona di Melide, tra Morcote e Arogno, «ha causato danni considerevoli alle coltivazioni, inclusi vigneti e oliveti» ricorda Premoli. 

Qualche considerazione sulle raccolte collettive: «La raccolta collettiva delle olive organizzata da AAO, giunta alla sua settima edizione, ha registrato uno scarso successo di partecipanti. Nei 3 punti di raccolta sono stati consegnati solo 119 kg di olive, producendo solamente 7 litri di olio d'oliva con una resa molto bassa. In contrasto - afferma Premoli - la raccolta della seconda edizione della Giornata del Raccolto AAO è stata più soddisfacente, con 195 kg di olive trasformate in 15 litri di olio».

C'è da dire comunque che da una decina d'anni la cultura dell'olivo e dell'olio d'oliva nel sud delle Alpi è in crescita, «con la piantumazione di nuovi alberi ogni anno tramite la nostra associazione (mediamente almeno 200-250 all'anno). L'Associazione amici dell'olivo  - spiega - continua il censimento degli olivi, attualmente in corso, che ha superato il numero di 8’500».

L'olio d'oliva ticinese è stato incluso nel Patrimonio Culinario Svizzero dal 2021 e rimane un prodotto di nicchia molto raro. 

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Fabvan 10 mesi fa su tio
"avere mezzi efficaci per contrastare l'infestazione", cosa intendono? Spero che intendono usare le reti.

bradipo 10 mesi fa su tio
Risposta a Fabvan
Per la grandine sicuramente, per il bactrocera oleae, (vista la morfologia) dubito, si può contrastare con insetticidi chimici o biologici, quali il caolino (a base di un'argilla), o piretroidi come la deltametrina (discutibile l'impatto ambientale), di trappole o importando antagonisti naturali Non posso dirti cosa intendesse lui
NOTIZIE PIÙ LETTE