Prosegue con difficoltà il programma di attività dell'SOA il Molino. Intanto un'interrogazione vuole che la Città interrompa le trattative
LUGANO -
Come in una corsa ad ostacoli, prosegue il programma di attività programmato dall'SOA il Molino, iniziato con l'occupazione dell'ex discoteca Le Cap, il 25 dicembre a Capo San Martino, e che dovrebbe terminare sabato, con un corte in Piazza Indipendenza.
Gli ostacoli sono iniziati con lo sgombero, operato da parte della Polizia, dell'ex discoteca, ma si sono riproposti nella giornata di ieri durante la manifestazione in Piazza San Rocco. Anche in quest'occasione, segnalano i molinari, «le persone presenti sono state accerchiate e successivamente sgomberate dalla polizia». «Tutto questo - si sottolinea in un comunicato stampa - durante una tranquilla e piacevole cena, a seguito di una discussione sulla situazione migratoria in Ticino e un documentario sulla resistenza palestinese».
Per gli attivisti, dunque, si tratta di «sistematica repressione di ogni tentativo di auto-organizzazione dal basso viene sistematicamente represso». Quanto accaduto è per loro conferma di come «interventi del genere non avvengano di certo per una questione di presunto ”degrado”, quanto più per i contenuti portati durante queste iniziative. Contenuti e modalità ritenuti scomodi poiché sfuggono al controllo statale, e mettono in discussione il sistema in cui viviamo ed i privilegi che chi decide di smantellare queste situazioni ne trae». Quindi la conclusione con un invito: «Ora più che mai è importante unirsi, non farsi scoraggiare ed essere in tanti».
Tutto questo mentre, sul versante politico prosegue la campagna della destra (iniziata dall'Udc e portata avanti anche dalla Lega tramite un'interrogazione) volta a interrompere qualsivoglia trattativa con i membri dell'SOA.
«Ancora una volta, con lo scopo di rivendicare qualcosa, si decide di occupare abusivamente una proprietà privata» si legge nell'interrogazione firmata da tutto il Gruppo leghista in Consiglio Comunale. «Questi modi - si incalza - sono sicuramente da condannare. Impossessarsi e introdursi senza permesso, in uno stabile di proprietà privata, imbrattandolo e danneggiandolo, ha del folle! Come follia è il perdurare della strategia del Municipio di voler tenere aperta una finestra con queste persone».
Per la Lega di Lugano, oltre alle denunce del caso, è arrivato il momento di toccare nel portafoglio i responsabili.