Vita dura per i criminali. Il nuovo sistema gestionale della Polizia cantonale sta rivoluzionando il modo di lavorare degli agenti.
BELLINZONA - Furto in gioielleria: scatta l'allarme. E in pochi minuti tutti gli agenti della Polizia cantonale ricevono dalla Centrale le informazioni sul chi, il cosa e il quando dell'accaduto, con tanto di notifica push sullo smartphone. A renderlo possibile è il nuovo sistema gestionale GEPOL implementato dalla Polizia cantonale ticinese.
Oltre a ciò, il sistema permette di trasmettere agli agenti, in tempo reale, eventuali dati relativi all'apparenza del o dei presunti responsabili, come un identikit o un fotogramma estratto dalle immagini della videocamera di sorveglianza. I verbali, ora standardizzati, vengono infine immediatamente resi disponibili a chi coordina l'inchiesta.
Quattro anni di lavoro - Il progetto GEPOL, implementato allo scopo di rendere più rapido, preciso ed efficiente il lavoro degli agenti, «è stato avviato nel 2020 ed è stato finalizzato ad agosto di quest'anno», ha spiegato nell'odierna conferenza stampa il consigliere di stato e direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.
1,7 milioni di franchi - Costato 1,7 milioni di franchi, «GEPOL è una pietra miliare che consolida l'evoluzione digitale della polizia nell'ambito dell'operatività. Il passaggio dalla carta al digitale è infatti un alleggerimento per tutti: grazie alla digitalizzazione si evitano attività ridondanti e si migliora ulteriormente l'efficienza».
Il sistema gestionale permette inoltre «di stare al passo con le altre polizie cantonali attraverso la condivisione dei dati», ha sottolineato Gobbi. Già, perché se prima ogni Cantone aveva un sistema diverso «ora 20 cantoni utilizzano lo stesso prodotto», ha precisato Lorenzo Hutter, sostituto comandante della Polizia cantonale.
«Ha cambiato il nostro modo di lavorare» - L'implementazione del nuovo sistema «ha cambiato il modo di lavorare dell'intero corpo di polizia, per un totale di circa 800 persone. Le informazioni adesso vengono trasmesse in tempo zero», ha evidenziato dal canto suo Richard Bortoletto, capo progetto della Polizia cantonale. «Abbiamo già quasi un milione di eventi registrati, 175'000 attività svolte e circa 17'000 verbali».
Sì, ma.. - GEPOL non arriva però ancora dappertutto. Se un detenuto evade da un carcere d'oltralpe, ad esempio, la segnalazione, al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, non viene trasmessa in maniera automatizzata a tutte le polizie cantonali rossocrociate. «Le basi legali che permettono lo scambio diretto di informazioni di polizia tra i diversi cantoni non esistono ancora», ha specificato il sostituto comandante Hutter. «Questo fa parte di un progetto separato attualmente in fase di elaborazione a Berna».