Ha impiegato 16 ore per scalare gli oltre 3000 metri di Cerro Torre in Patagonia. Mirko Gianini: "Ho realizzato uno dei miei più grandi sogni"
LUGANO - L’indimenticato Marco Pedrini, stella ticinese e mondiale dell’alpinismo, è stato il primo in assoluto a scalare in solitaria il Cerro Torre in Patagonia. Ora anche un altro ticinese, Mirko Gianini 33enne di Davesco, in compagnia di due suoi amici argentini è riuscito, dopo 16 ore di arrampicata e un primo tentativo fallito, a raggiungere gli oltre 3000 metri della montagna di ghiaccio. “La pulce nell’orecchio ai miei amici l’ho messa l’anno precedente – racconta Mirko – mi sono sentito pronto dopo aver comunque fatto altre arrampicate. Ci siamo organizzati e il 24 dicembre alle nove di sera ho finalmente realizzato uno dei miei grandi sogni”.
Quello di Mirko per la montagna è un amore tramandato in famiglia da generazioni: “Già i miei bisnonni erano degli appassionati e provetti scalatori. La mia prima volta non me la ricordo. Però a nove anni i miei genitori mi portarono al Basodino e all’Adula. È una passione che mi accompagna da tutta la vita. Sono stato anche in Nepal, ma le cose non sono andate bene come a Cerro Torre (ride ndr)”.
Parlando con Mirko si nota subito che il suo pane è la montagna, parla di vette di quattro o seimila metri scalate come se fosse un fatto di assoluta normalità. Facile immaginare che il giovane di Davesco si sottoponga a duri allenamenti e invece… “Devo dire la verità. Ho la fortuna di fare un lavoro che comunque mi aiuta a tenermi in forma (è giardiniere di professione ndr). Quindi nei weekend mi posso dedicare tranquillamente solo alle arrampicate”.
Il giovane ticinese è ben conscio che le montagne sono insidiose. “Quando esco di casa non penso mai che quella potrebbe essere l’ultima volta che varco la soglia di casa. Faccio quello che faccio per l’emozioni uniche che le arrampicate mi fanno provare. Ovviamente, non bisogna mai tirare troppo la corda. Sono una persona che cerca di ridurre i rischi al minimo, infatti per esempio dalla parete nord-est dell’Eiger sono tornato indietro tre volte. Ma va bene così. Esser riuscito a scalare il Cerro Torre è già una grande soddisfazione”.
Ogni volta che Mirko raggiunge una vetta però lo fa pensando anche gli altri. Infatti le sue imprese, in compagnia del suo porta fortuna “Giallino”, le utilizza per sensibilizzare la gente con i meno fortunati. Soprattutto tiene a far conoscere i problemi che anoressia e bulimia comportano per chi ne soffre e per chi gli sta attorno.