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«Un residente ha pianto tutta la mattina»

BREGAGLIA (GR)«Un residente ha pianto tutta la mattina»

01.09.17 - 12:39
La nuova frana a Bondo ha lasciato alle sue spalle una scia di distruzione. Il paese è tagliato fuori dal mondo e il timore di nuove frane è elevato
lettore 20minuten
«Un residente ha pianto tutta la mattina»
La nuova frana a Bondo ha lasciato alle sue spalle una scia di distruzione. Il paese è tagliato fuori dal mondo e il timore di nuove frane è elevato

BREGAGLIA - L'ennesima colata detritica che ieri sera sera, attorno alle 21:30, si è verificata in Valle Bregaglia, ha reso ancor più difficile la già drammatica situazione del villaggio di Bondo.

Vari edifici a Bondo e Spino sono stati danneggiati. Un lettore, i cui conoscenti sono stati evacuati nella notte con la Rega, riferisce di un'enorme devastazione. «L'acqua era già arivata al primo piano della casa quando sono stati salvati», spiega. Uno dei residenti, «un adulto», ha pianto tutta la mattina. «In 30 anni è la prima volta che lo vedo così». Il primo piano della sua casa è ora ricoperto di fango.

«Il villaggio sembra spettrale» - Da Promontogno R. Kälin racconta le difficoltà odierne. «Siamo completamente tagliati fuori dal resto del mondo. Il villaggio appare spettrale». Strade bloccate e un cielo nero e ancora piovoso sono lo scenario che i pochi residenti rimasti si trovano a guardare fuori dalle loro finestre.

«Le strade provvisorie create per i mezzi pesanti sono ricoperte da fango e detriti», spiega Kälin. «Non appena smetterà di piovere gli addetti alla sicurezza dovranno ricominciare tutto il lavoro da capo».

Val Bregaglia isolata - A causa dei nuovi scoscendimenti nella notte tra giovedì e venerdì la Val Bregaglia si trova ora parzialmente isolata. Oltre alla colata avvenuta attorno alle 21.30, sul villaggio di Bondo ne è scesa una seconda stamane alle 3.00 che ha raggiunto la piccola località di Spino, sull'altro lato del fiume Maira. Inoltre, un'altra frana è scesa alla stessa ora sulla strada cantonale del Maloja. Da entrambi gli accessi alla valle i collegamenti stradali sono interrotti.

Al lavoro per ripulire - La frana di questa mattina è finita sulla strada cantonale del Maloja tra Vicosoprano e Casaccia, l'unica connessione per l'Engadina. Il manto stradale è stato bloccato da pietre e fango per centinaia di metri. Essa ha riempito un ruscello che attorno alle 03.00 di questa mattina ha inondato la strada, ha indicato il portavoce del Comune di Bregaglia Christian Gartmann. Tuttavia la quantità di detriti è relativamente esigua: «speriamo di liberare la strada entro venerdì sera», ha precisato Gartmann.

Lo smottamento ha colpito pure la vecchia strada cantonale, utilizzata finora come deviazione, bloccando così l'accesso alla valle. Il ripristino di questo passaggio che collega la Val Bregaglia all'Italia potrebbe durare diversi giorni.

Danni rilevanti - La località di Promontogno, presso Bondo, è rimasta senza corrente elettrica. A Spino sono state danneggiate diverse case, gli abitanti e gli ospiti di un albergo hanno dovuto essere sfollati. Due persone anziane, bloccate in un edificio, sono state soccorse dalla Rega.

Non si registrano feriti, ha riferito all'ats il portavoce del comune di Bregaglia Christian Gartmann. La vastità dell'evento non è ancora definibile con precisione ma secondo Gartmann è «rilevante».

A Sottoponte e Bondo alcune abitazioni sono state completamente distrutte. Sono state ricoperte di detriti anche alcune strade del villaggio di Bondo che erano inizialmente state risparmiate dai primi scoscendimenti della settimana scorsa. A Promontogno due edifici non residenziali sono rimasti danneggiati. In quest'ultima località nessuno è stato per ora fatto sfollare poiché il paese si trova a un'altezza maggiore rispetto a Bondo.

Decine di persone al lavoro - Al momento della frana erano al lavoro una cinquantina di specialisti di diversi settori cantonali e comunali, specialisti di montagna dell'esercito svizzero, della Protezione civile, dei pompieri di Bregaglia, della polizia cantonale. Sul posto anche alcuni specialisti dell'azienda elettrica della città di Zurigo (EWZ) per quanto concerne i problemi legati alla corrente elettrica.

Il pericolo resta - Il pericolo di ulteriori cadute di roccia e detriti rimane elevato, ha spiegato Gartmann. Sul Pizzo Cengalo, fino a un milione di metri cubi di roccia potrebbero franare in qualsiasi momento. Inoltre, il rischio di ulteriori colate è alto e aumenta con la pioggia. Tuttavia, si attende un miglioramento delle condizioni meteorologiche.

Le autorità avevano avvisato già giovedì del rischio dovuto alle forti precipitazioni. Stando alle rilevazioni di MeteoSvizzera, la stazione meteo di Vicosoprano ha registrato 60,3 millimetri di pioggia tra le 21.00 di ieri sera e le 9.00 di questa mattina. Il dato non rappresenta tuttavia una quantità straordinaria per la regione.

Per questa mattina sono attesi 5 mm di pioggia, mentre nel pomeriggio è previsto qualche rovescio. Per la notte tra oggi e domani sono ancora annunciate precipitazioni, ma in minor misura rispetto alla scorsa notte. Nei prossimi giorni la situazione dovrebbe invece migliorare.

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COMMENTI
 

tirannosaurosex 7 anni fa su tio
Purtroppo se fosse successo il italia vedi i vari terremoti ecc. si sarebbero già mobilitati in migliaia per raccogliere soldi e abiti per i propri parenti... succede qui tutti con la testa nella sabbia!!

GI 7 anni fa su tio
Risposta a tirannosaurosex
Con la marginale differenza che in Val Bregaglia, senza se e senza ma, le cose verranno sistemate....altrove (Belice, Irpinia, L'Aquila, Amatrice....tanto per fare un qualche nome) hanno unicamente (o quasi) inghiottito sussidi....

moonie 7 anni fa su tio
Risposta a tirannosaurosex
si è attivata la catena della solidarietà

hush 7 anni fa su tio
Risposta a tirannosaurosex
si però in Italia vivono ancora nelle baracche

grumpy 7 anni fa su tio
Risposta a tirannosaurosex
Dio mio! Tu dell'Italia non sai proprio un piffero... Te lo dice un italiano.

Mattiatr 7 anni fa su tio
Risposta a GI
E molte di queste zone sono ancora allo stato in cui erano dopo le varie catastrofi ...

KilBill65 7 anni fa su tio
Ho visto alla tv nel paese di Gondo, case a pochi metri dal fiume, come e' possibile? Conoscendo la storia del paese e della sua montagna?....Ma comunque auguro tanta fortuna e aiuti possibili a Gondo. Oggi daro' il mio contributo al sostegno per la Bregaglia.....

Verbania 7 anni fa su tio
Risposta a KilBill65
Gondo? Gondo è in Vallese e la frana lo colpì nel 2000. Cosa c'entra con Bondo, nei Grigioni?

Mattiatr 7 anni fa su tio
Risposta a KilBill65
La risposta è semplice. Con le ultime scoperte scientifiche e tecnologiche le nostre zone e i loro abitanti sono cambiati. Le mentalità e le abitudini sono state modificate. Oggi si pensa che tutto sia curabile anche se in realtà non è così. Bondo è un esempio come tanti altri. Forse non così gravi ma non inesistenti. Quante storie girano nelle valli di valanghe che hanno travolto case o addirittura villaggi. I paesi sorgevano sempre in zone sicure, possibilmente toccate dal sole e con la possibilità di approvvigionamento d'acqua. Oggi la popolazione costruisce ovunque, in presenza di forti pendenze, in zone adiacenti a fiumi e riali, sotto le rocce, ... Non si ha più quel passaparola di storie che permetteva una piena conoscenza del territorio. Conosciamo i nostri territori tanto quanto uno che si è trasferito da qualche anno. La risposta alla tua domanda riguardante alle case vicino ai fiumi e ai pericoli secondo me è la mancanza di una conoscenza del proprio territorio. Conoscenza che verrà persa definitivamente entro pochi anni con la sparizione dei nostri nonni. Bisogna capire che per la nostra sicurezza i ripari anti valanghe e le reti para massi sono pienamente efficienti se abbinati ad un po' di buon senso ed informazioni. Buona giornata e buon week-end

pulp 7 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Condivido.... la perdita di queste "storie" in realtà altro non é che la perdita di una memoria di lunga data. Oggi per decretare se una zona é "costruibile" ci sono i piani regolatori, ma gli stessi non sono stati concepiti sempre tenendo conto dei vari fattori di rischio e di conseguenza é normale che certe cose accadano..... inoltre c'é la pretesa da parte di ingegneri vari di sapere "con i calcoli" se una costruzione é potenzialmente in zona a rischio o meno..... ma con la natura, fare calcoli non é sempre semplice.

Mattiatr 7 anni fa su tio
Risposta a pulp
Grazie pulp, mi hai fatto tornare in mente un dettaglio che mi ero quasi dimenticato. Le zone a rischio non possono essere definite dagli ingegneri, non è nelle loro capacità. Per la divisione delle zone in Svizzera esiste una mappa con tutte le zone. Più precisamente una cartina per pericolo con le zone a rischio e quelle non. Se non sbaglio è a livello federale (un po' come swissmap) Il problema è che è recente. Troppo recente per poter essere precisa. Questa viene fatta in base a fatti accaduti da quando è stata creata o da stime fatte da geologi ed esperti. Oserei pensare che fra qualche mese buona parte di Bondo diverrà zona Rossa per inondazioni e frane. I calcoli degli ingegneri non si avvicinano nemmeno lontanamente alla previsione di catastrofi naturali ma studiano la capacità dell'edificio a resistere a determinate forze. Il grado di resistenza viene dato dalle norme SIA. L'unica cosa che possono fare è sovradimensionare la struttura per renderla più resistente ma bisogna ricordarsi che c'è anche chi paga. Per essere sicuro al 100% tutte le case potrebbero essere dimensionate come un bunker anti atomico ma poi chi sarebbe disposto a pagarle? Buona giornata :-)

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Quasi giusto. Le carte di pericolo sono fatte da ogni cantone (fatte da ingegneri) su base di una legge federale. In seguito i piani direttori e regolatori (cantonali o comunali) devono tenerne conto. Queste zone di pericolo come hai detto sono fatte sulla base di avvenimenti passati, ma anche simulazioni (tutto sta ad utilizzare i buoni dati). Altro punto che hai giustamente toccato é il sovradimensionamento delle costruzioni. Una volta non potendo fare calcoli precisi (a dire il vero in genere non ne venivano fatti) si cercava di andare sul sicuro, ed erano quindi sovradimensionate di base. Mentre oggi per risparmiare il piu possibile si fa il minimo per farle stare in piedi. Infatti le case vecchie possono portare metri di neve, mentre oggi se nevica un po si deve togliere la neve o rischia di crollare tutto.

KilBill65 7 anni fa su tio
Risposta a Verbania
Scusate ho confuso....Volevo dire Bondo....

pontsort 7 anni fa su tio
La situazione attuale in bregaglia é tragica. Comunque osservando le immagini aeree mi sembra evidente come il villaggio di Bondo in passato sia stato posizionato relativamente con cognizione di causa, mentre gli sviluppi moderni sono stati fatti senza tenere conto del territorio (come accade ovunque). Infatti la parte vecchia é stata toccata solo marginalmente ed é praticamente tutta in zona verde parte un pezzo gialla. Mentre le nuove villette sotto il villaggio sono ora nella zona rossa e metà o completamente sommerse.

Pepperos 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Il bacino di contenimento è stato fatto per imposizione del Cantone! Se era per il comune è parte della popolazione non doveva essere fatto.

Monello 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
....una volta si ascoltavano i consigli dei vecchi che certe situazoni le avevano gia vissute o perlomeno le conoscevano poichè le erano state tramandate dagli avi .oggi si guarda il computer e questi sono i risultati ....e di queste situazioni in futuro ne vedremo ancora sicuramente !

Lore62 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
La speculazione fa costruire dove i nostri vecchi non hanno mai osato ben sapendo del pericolo dalle esperienze passate... In zona (circa 10 Km) hanno già subito una catastrofe nel passato, la frana del 4 settembre 1618, il paese di Piuro venne cancellato completamente!

moonie 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
meno male va che l'hai detto... perché qua c'è stato anche chi ha affermato "scientificamente" che le montagne vengono giù e sempre verranno giù e quindi quando la montagna viene giù e spazza via un paese non può essere colpa dell'uomo...
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