Collegato a una sonda, il ROV può lavorare a una distanza di 500 metri dall'imbarcazione che si occupa delle ricerche. In supporto anche due gommoni e una moto d'acqua
COMO - È partito alle 12.50 da un molo di Dongo lo speciale "ROV" (sottomarino a comando remoto) che i vigili del fuoco useranno oggi nel tentativo di recuperare il corpo di Florijana Ismaili, la calciatrice svizzera scomparsa da sabato nelle acque del Lario. «Ci vogliono i suoi tempi» spiegavano i sommozzatori dei Vigili del fuoco ai Carabinieri attorno a mezzogiorno.
Tramite un motoscafo il robot sarà portato in acqua e immerso. Si occuperà di effettuare le ricerche in un'area abbastanza ampia e a profondità elevate (il lago in quel punto supera i 100 metri). Sono due i sommozzatori di Dongo e sette quelli arrivati da Milano. Il robottino, collegato a una sonda, può lavorare a una distanza di 500 metri dalla barca.
I responsabili delle ricerche intendono posizionarsi sul posto in cui si presuppone sia avvenuto il tuffo. Dopodiché verranno effettuate «delle palate» con il robottino filoguidato, che è dotato di sonar. Il percorso che seguirà è formato da «target», dei «bersagli» identificati anche sulla base dei movimenti forniti dalla persona che ha noleggiato alle ragazze l'imbarcazione. Fondamentale sarà la telecamera presente sul robottino.
I vigili del fuoco si muoveranno con una barca da ricerca, due gommoni e una moto d’acqua di supporto.
Al momento sono sul posto gli uomini della Protezione Civile che si stanno occupando di tenere sgombera l'area delle ricerche e i Carabinieri che fungono «da collante» tra i vigili del fuoco e la Procura.
Il maltempo non ostacola le ricerche - Nonostante i temporali si siano abbattuti anche sul Comasco le ricerche non si interrompono. L'obiettivo è ovviamente di perlustrare tutta l'area attorno al molo di Dongo prima di setacciare, eventualmente, altre zone.
I vigili del fuoco sono fiduciosi avendo il punto esatto, rilevato tramite gps, nel quale la ragazza si è tuffata.