Il 32enne di origini dominicane, protagonista dell'episodio verificatosi nel 2015, era stato condannato di recente.
La pena ammonta a 2 anni e 10 mesi, di cui un anno da espiare in carcere. «Ci sono troppe incongruenze. Non mi riconosco nell'esito di questo processo», racconta l'uomo.
LUGANO - Una condanna a 2 anni e 10 mesi, di cui un anno da espiare in carcere. È la sentenza pronunciata negli scorsi giorni a Lugano dal giudice Amos Pagnamenta nei confronti del 32enne accusato di avere abusato sessualmente di una ragazza, nel 2015, in un bagno della discoteca Fabrique di Castione.
Ebbene, il 32enne di origini dominicane tramite i suoi legali Edy Meli e Demetra Giovanettina ha inoltrato ricorso contro la decisione sancita dalla Corte delle Assise criminali. È lui stesso, interpellato da Tio/20 Minuti, a raccontarlo. «Ci sono troppe incongruenze – sostiene –. Non mi riconosco nell'esito di questo processo».
Per il 32enne l'accusa, rappresentata dal procuratore Moreno Capella, aveva inizialmente chiesto una pena di 3 anni e 10 mesi.