Con un'interpellanza il gruppo Mps-Pop-Indipendenti torna sui fatti del 9 novembre di via Ghiringhelli a Bellinzona
BELLINZONA - Lo scorso nove novembre si è verificato a Bellinzona un incidente fatale sul lavoro. L'episodio, che ha coinvolto due operai, di cui uno sopravvissuto, ha lasciato l'amaro in bocca all'opinione pubblica e in particolare a quel settore che solo due settimane fa era sceso in strada a reclamare condizioni di lavoro più dignitose. In questo contesto si inserisce ora anche un'interpellanza del gruppo Mps-Pop-indipendenti dal titolo «Ogni incidente sul lavoro è un incidente di troppo! Nessuno deve morire sul lavoro!».
Nel testo firmato da Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori viene fatto notare che «il decesso del lavoratore edile è avvenuto su un cantiere di proprietà dell'Istituto di previdenza del cantone Ticino» e di cui il committente «è il Cantone».
I tre chiedono quindi a nome del gruppo politico quali saranno i prossimi passi che verranno intrapresi in materia di sostegno alla famiglia del lavoratore decedute e se, ricollegandosi alle proteste, il Cantone intende rispondere con una proposta legislativa «nella prospettiva di migliorare i criteri di aggiudicazione negli appalti pubblici affinché prevalgano le migliori offerte in termini di sicurezza, termini di consegna ragionevoli e condizioni di lavoro rispettose dei contratti di lavoro in vigore». Inoltre i tre firmatari chiedono rafforzare la politica di prevenzione, sia insieme agli organismi di prevenzione come Suva, sia dal punto di vista delle politiche pubbliche.
Infine il gruppo vorrebbe capire per quale motivo a distanza di più di un anno l’iniziativa popolare dell’MPS «Rispetto per i diritti di chi lavora! Combattiamo il dumping salariale e sociale!» non ha ancora un testo conforme.
«Non ritiene necessario, anche alla luce di episodi come quello qui richiamato, accelerare la presentazione del testo conforme di questa iniziativa e smetterla con un chiaro atteggiamento dilatorio che, oltre a mancare di rispetto nei confronti dei cittadini e delle cittadine che hanno firmato l’iniziativa, allontana il rafforzamento di un’attività di controllo sui luoghi di lavoro che sicuramente potrebbe contribuire a evitare tragedie come quella avvenuta a Bellinzona?».