Lo domanda al Governo ticinese un’interrogazione di Tiziano Galeazzi e Roberta Soldati
BELLINZONA - In tempo di crisi economica legata al Coronavirus, la Confederazione si è mossa mettendo a disposizione la possibilità di ottenere liquidità in breve tempo senza lungaggini burocratiche. «Bastava compilare dei moduli e senza lasciare ulteriori documenti sullo stato di bilancio aziendale, struttura aziendale, organigramma, incassare la percentuale richiesta».
Se per molte aziende si è trattata di una “manna dal cielo”, è possibile che qualcuno ne abbia approfittato. Sono i “furbetti del quartierino”, così come li hanno definiti Tiziano Galeazzi e Roberta Soldati (UDC) in un’interrogazione al Consiglio di Stato. Persone «che, con degli escamotage, avranno incassato sì, i soldi destinati a sostenere la propria azienda, ma poi dirottati magari sui propri conti privati o utilizzati diversamente dallo scopo ben indicato».
Lo scenario continua: «Il risultato è semplice da capire. Incasso i soldi, li uso diversamente e faccio fallire l'azienda lo stesso. Conseguenza: licenzio il personale, non pago gli stipendi, non pago gli oneri sociali, non pago le tasse, non pago le fatture, non pago i creditori e fuggo con il malloppo».
Di seguito le sette domande dell’interrogazione UDC:
1) Quante imprese individuali, società di persone o persone giuridiche con sede sul territorio Cantonale hanno richiesto crediti bancari garantiti dalla Confederazione come previsto dall’Ordinanza sulle fideiussioni solidali COVID-19? Elencare i numeri suddivisi per i vari settori economici (primario, secondario e terziario) fino alla compilazione delle presenti risposte.
2) Di queste aziende quante non hanno riaperto e hanno chiuso per sempre le saracinesche?
3) In base alla risposta data alla domanda no. 2; a quanto ammonta la somma complessiva che non verrà più restituita alle banche e quindi verrà elargita a queste ultime dalla Confederazione? Anche qui, gli importi sono da specificare per i vari settori economici (primario, secondario e terziario)
4) Come si intendono recuperare le somme elargite alle aziende che hanno chiuso la loro attività o sono fallite?
5) Quante denunce sono state presentate al Ministero pubblico cantonale aventi per oggetto reati commessi e abusi in relazione alle fideiussioni solidali? (elencare i numeri fino alla compilazione di queste risposte)
6) Risulta che qualche “furbetto del quartierino” denunciato o conosciuto per aver fatto sparire queste somme incassate nel periodo di Covid19 abbia poi riaperto altre società e/o attività commerciali? Se sì, quali misure sono previste per evitare questi raggiri ai danni dello Stato e dei cittadini? È previsto un sistema per monitorare tali fattispecie?
7) È previsto un sistema di monitoraggio delle aziende alle quali sono stati concessi fondi garantiti da fideiussioni per accertarsi che li abbiano utilizzati secondo gli intenti del Consiglio Federale? Se sì, per quale periodo e come?