Lo chiede in una mozione l'UDC Ticino, sottolineando che quella di quest'anno include contenuti di «indottrinamento genderfluid».
BELLINZONA - Ancora polemica sull'agenda scolastica 2023/2024 ideata dal DECS. Dopo le critiche sul tema della diversità di genere trattato in alcune pagine, la granconsigliera Roberta Soldati (UDC) e cofirmatari* hanno presentato una mozione volta a controllarne, nel prossimo futuro, i contenuti.
«Da moltissimi anni il Cantone distribuisce l’agenda scolastica principalmente gli allievi di scuola media e a partire dall’anno scolastico 2019-2020, per la prima volta, l’hanno ricevuta anche gli allievi delle quinte elementari degli istituti comunali e delle scuole speciali, oltre che gli allievi del primo anno delle scuole medie superiori», viene sottolineato nella mozione. «Ogni anno l’agenda scolastica tratta un tema centrale che costituisce il filo conduttore del diario: tuttavia già da alcuni anni l’agenda scolastica ideata dal DECS fa molto discutere, creando fastidio e imbarazzo nella popolazione, a causa di alcuni contenuti provocatori e inopportuni».
I granconsiglieri UDC fanno poi un tuffo nel passato: «Lo scorso 2 settembre 2022 l’allora granconsigliere Edo Pellegrini aveva depositato un’interpellanza dal titolo “Agenda scolastica 2021/2022 dove stiamo andando?”. Il taglio dell’allora agenda era legato, fra altri, anche al tema dell’ambiente, che veniva affrontato in un’ottica di parte a tal punto, che sembrava di avere fra le mani un manifesto di una precisa corrente politica».
«Anche quest’anno», sostengono Soldati e cofirmatari, «l’agenda scolastica 2023/2024 presenta dei contenuti oltremodo discutibili, che hanno sollevato l’opposizione di parecchie persone, politici e anche psicologi, con particolare riferimento al tema dell’indottrinamento "genderfluid”; soprattutto se si pensa che l’agenda verrà distribuita ai bambini di 5a elementare».
Il 21 agosto «i deputati Agustoni ed Ermotti-Lepori hanno depositato un’interrogazione e diversi partiti politici hanno manifestato il loro disappunto. In diversi Comuni sono stati depositati degli atti da parte di consiglieri comunali chiedenti ai rispettivi Municipi di sospendere la distribuzione delle agende scolastiche ai bambini di quinta elementare e in altri Comuni l’organo esecutivo stesso ha sospeso di propria iniziativa la distribuzione».
Nella mozione viene dunque chiesto chiede al Consiglio di Stato, in particolare al DECS, «che in futuro la bozza dell’agenda scolastica venga preventivamente sottoposta alla Commissione formazione e cultura del Gran consiglio, prima che essa venga stampata e distribuita ai vari istituti scolastici e che con uno spirito collaborativo e meditativo fra i due organi si possa trovare una soluzione laddove determinati contenuti possano essere inopportuni e/o offendere la sensibilità degli allievi e dei genitori».
Ciò «in considerazione anche del fatto che se in futuro si dovessero presentare ancora tali problematiche e che l’agenda non venisse distribuita dagli istituti scolastici, saremmo in presenza di un grave spreco di denaro pubblico», concludono i democentristi.
*Sergio Morisoli, Paolo Pamini, Lara Filippini, Tiziano Galeazzi, Andrea Giudici, Pierluigi Pasi