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CANTONE/SVIZZERADeputazione ticinese, costi della salute e rapporti con l'Italia al centro dei lavori

13.06.24 - 11:09
Gli argomenti trattati nella sessione estiva delle Camere federali
Foto TiPress
Fonte ATS
Deputazione ticinese, costi della salute e rapporti con l'Italia al centro dei lavori
Gli argomenti trattati nella sessione estiva delle Camere federali

BELLINZONA/BERNA - Costi sanitari, rapporti con l'Italia, perequazione finanziaria e plurilinguismo sono stati gli argomenti che hanno tenuto occupata la Deputazione ticinese in Parlamento durante la sessione estiva delle Camere federali. In merito ai costi della salute, si insisterà affinché almeno una volta l'anno ci sia un incontro fra Ticino e Berna a livello politico e di amministrazione per dipanare la questione dei dati.

La Deputazione, ha affermato il suo presidente Piero Marchesi (UDC), ha espresso la propria preoccupazione alla consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider per i costi della sanità - e quindi dei premi - in costante crescita in Ticino. La "ministra" della sanità ha spiegato che «l'aumento dei premi riflette l'incremento dei costi», una narrazione che tuttavia non convince il governo ticinese, ha spiegato Marchesi. Da qui l'idea di un incontro annuale per tentare di capire dove stia il problema, specie a livello di dati sui quali ci si basa per calcolare i premi.

Per quanto attiene ai rapporti con l'Italia, la questione è stata sollevata col consigliere federale Guy Parmelin, al quale è stato espresso il desiderio che nelle trattative con l'Europa non vengano indeboliti i meccanismi a protezione dei salari e delle condizioni di lavoro, un tema particolarmente sentito in Ticino, ha sottolineato Marchesi.

Come evocato da Giorgio Fonio (Centro) e Palo Pamini (UDC), con Parmelin si è affrontata anche la cosiddetta tassa sulla salute che Roma vorrebbe imporre ai frontalieri e chieste delucidazioni se tale prelievo rispetti o meno i recenti accordi fra i due paesi sull'imposizione dei frontalieri. Parmelin ha ricordato che la questione a Roma non è ancora definitiva.

Un altro tema ha riguardato l'intenzione dell'Italia di tassare come indipendenti i propri frontalieri soci di una Sagl (Società a garanzia limitata) e da questa impiegati. Secondo Fonio, la risposta del Governo a una sua interpellanza sul tema è insoddisfacente. Sempre in ambito fiscale, ha rammentato Pamini, una mozione firmata da tutti i consiglieri nazionali ticinesi intende introdurre nel diritto fiscale una normativa, simile a quella previste per i contributi AVS, per la responsabilità solidale dell'amministratore.

Per quanto riguarda la perequazione finanziaria, anche in quest'ambito andrebbero rivisti certi meccanismi, ha dichiarato Alex Farinelli (PLR), secondo cui il Ticino risulta al momento svantaggiato. L'obiettivo è lavorare in vista del 2028, quando ci sarà la nuova revisione del sistema. La perequazione mira a rafforzare la cooperazione fra i Cantoni, ma il Ticino, per ragioni geografiche, può farlo solo coi Grigioni, ha sottolineato Farinelli.

In relazione al problema del plurilinguismo, la deputazione ha incontrato la delegata Nicoletta Mariolini, incontro che ha confermato come ancora oggi la rappresentanza delle minoranze linguistiche, specie italofone, a livello di quadri sia insufficiente, ha spiegato Greta Gysin (Verdi). In merito a questo argomento, si segnala almeno un elemento positivo, ha ricordato Gysin, ossia l'adozione da parte del parlamento della mozione Farinelli che obbligherà in futuro l'amministrazione federale a inserire nelle proprie pubblicazioni un riassunto nelle tre lingue ufficiali (ossia l'italiano, sovente negletto).


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