Il capo coach della selezione elvetica Pfäffli: «Alcuni giudici non hanno evidentemente mai praticato lo skicross».
La ragazza rossocrociata è stata declassata per un contatto giudicato troppo severo con Marielle Thompson.
PECHINO - Fanny Smith è stata squalificata dalla finale di Skicross, valida per i Giochi Olimpici di Pechino.
La giuria ha optato per questa decisione al termine della gara, quando l’atleta rossocrociata era già certa della terza posizione, sinonimo di medaglia di bronzo. «Già in precedenza c'era stato un contatto fra Fanny Smith e Marielle Thompson», sono state le parole di Ralph Pfäffli, capo allenatore della selezione elvetica di skicross. «A quel punto Fanny, che era davanti, ha perso velocità e rischiava anche di regalare la terza piazza. Era chiaro che gli ultimi metri e il salto finale sarebbero stati di fondamentale importanza per mettersi al collo il bronzo, ma il jury della FIS ha pensato che fosse un gesto volontario e che il contatto con la tedesca fosse sufficiente per rimediare una penalità in classifica. Sicuramente Fanny non si è comportata così di proposito, anche perché nessuno si renderebbe mai protagonista di una mossa così folle, che ti fa anche perdere velocità».
Ricordiamo che la ragazza rossocrociata era appena rientrata alle competizioni, dopo aver rimediato un infortunio soltanto 32 giorni fa. Per Fanny si tratta indubbiamente di un duro colpo da digerire... «Siamo stati chiaramente derubati e non è soltanto una sensazione. Nessuno al traguardo ha accennato a un eventuale cartellino giallo, nemmeno gli altri allenatori. Sono piuttosto dell'idea che sia stato l'attacco della Thompson che avrebbe potuto creare un 'warning'. Troppe volte abbiamo avuto la dimostrazione che i giudici sono incapaci di capire la reazione degli sci in seguito a un contatto fra il materiale di due atleti, è normale che in certe condizioni uno sci possa essere deviato verso l'esterno. Alcuni giudici non hanno evidentemente mai praticato lo skicross».