Kevin Pidò, candidato al Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi.
“Sociale ma non socialista” (Giuliano Bignasca dixit) è il principio che più mi ha convinto a candidarmi per il Gran Consiglio nella lista della Lega dei Ticinesi e che, grazie al sostegno di tutti coloro che mi hanno eletto due anni fa, ho cercato di applicare giorno per giorno nella mia attività di consigliere comunale a Locarno. “Sociale e non socialista” significa essere vicino alla gente senza essere statalista. Lo Stato infatti deve essere il mezzo non il fine. Essere sociali e non socialisti/statalisti significa in primis sostenere le fasce più deboli della popolazione attraverso la socialità pubblica. Ma non solo. Si è sociali anche quando si ascoltano le preoccupazioni dell’imprenditoria di casa nostra: perché la lotta alla povertà passa da un’economia florida, che ridistribuisca la ricchezza sul territorio, favorendo anzitutto l’occupazione. Un Movimento che lotta per la riduzione di imposte e tasse, con particolare riguardo alla fiscalità del ceto medio e delle persone singole, è un Movimento sociale.
Non tutta la socialità deve essere assistenzialismo: là dove possibile lo Stato deve infatti investire sui cittadini per rafforzarli, assecondandone le aspirazioni.
Essere sociali significa non lasciare mano libera alla speculazione finanziaria e bancaria (siamo in piena crisi “Credit Suisse”, evidentemente la lezione della crisi del 2008 non è bastata…).
E ancora, essere sociali non significa essere globalisti. Essere sociali significa credere nelle peculiarità del proprio Paese e della propria identità, difenderle, e quindi contrapporsi all’uniformismo europeista che tende ad appiattire i nazionalismi inquadrandoli nei pantani della burocrazia.
Impegno sociale è mantenere una buona qualità di vita (dei servizi in primis) per favorire l’insediamento di nuove famiglie.
Infine, essere sociali viene prima che essere ecosostenibili, nel senso che la tutela ambientale non deve pesare sulle tasche dei cittadini, in particolare di quelle dei ceti medio-bassi. In altri termini, la mobilità non deve diventare un bene per pochi.
In questi due anni ho imparato che, se si prende come riferimento il cittadino, ponendolo al centro dell’impegno politico, non si sbaglia. Perché la Lega ha avuto e continua ad avere un sostegno così ampio? Perché ha rimesso il cittadino ticinese al centro dell’attenzione. Combattere l’immigrazione di massa incontrollata è socialità.
In ultima analisi, l’obiettivo di migliorare la qualità di vita della popolazione è un’ambizione sociale.
Un’attività politica fatta solo di “no” è anti-sociale. In previsione ho la presentazione di una mozione per introdurre un lasciapassare lungo le strade interne per i residenti sul Piano, inoltre ho espresso il mio sostegno al progetto di riqualifica delle ex discariche del Pizzante (per citare due tra i temi a me cari), mi piace pensare di aver contribuito al benessere dei miei concittadini. Perché socialità è concretezza.