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ITALIAMargherita Buy: "Non sono una nevrotica"

16.02.12 - 13:32
L'attrice si difende dall'attacco dei media che la confondono spesso con i personaggi delle sue interpretazioni cinematografiche. E ribadisce: "La mia è solo timidezza"
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Margherita Buy: "Non sono una nevrotica"
L'attrice si difende dall'attacco dei media che la confondono spesso con i personaggi delle sue interpretazioni cinematografiche. E ribadisce: "La mia è solo timidezza"

MILANO - "Mi hanno disegnata come nevrotica: in realtà, quello con cui convivo fin da ragazza è la timidezza. E ancora oggi, dopo che tante cose sono cambiate, sono attratta dalle persone che hanno delle incertezze. Mi piacciono le debolezze degli altri". Un attacco secco e diretto quello di Margherita Buy che decide di dare un taglio alle speculazioni caratteriali perpetuate sul suo conto nate dalla sovrapposizione tra il suo vero io e i personaggi che interpreta.

L’attrice infatti ha lavorato con autori diversissimi come Rubini, Luchetti, Verdone, Monicelli, Comencini, Piccioni e Ozpetek che le hanno proposto ruoli insoliti ed accattivanti che le sono valsi però l’icona di nevrotica per eccellenza.

"Una consacrazione odiosa, figlia più dei media che del pubblico. Navigando su Internet mi sono scoperta in una carrellata di attrici nevrotiche. Ho riso, perché nelle foto sono in abito da sera, ritratta in meravigliose occasioni mondane e non con le unghie tra i denti, al supermercato o quando accompagno mia figlia a scuola: situazioni in cui si raggiungono i picchi "patologici" più alti. Mi ha consolato il fatto di non essere la sola. Eravamo in tante, dive americane, insospettabili colleghe", ha rivelato l’artista a Repubblica.it.

Il vero “problema” della Buy? La timidezza. Inseparabile amica che l’accompagna fin dall’adolescenza. "Lo sono diventata a un certo punto (timida, ndr), durante l'adolescenza. Ero estroversa e divertente con le amiche, ma se mi dovevo esporre in modo più chiaro non ce la facevo. La timidezza è peggiorata quando ho cominciato a lavorare. Mi sentivo esposta, insicura, inadeguata, avevo paura di sbagliare. E questo sentimento diventava via via più forte".

Eppure questo non ha impedito alla Buy di farsi strada nel mondo del cinema, riscuotendo un ampio consenso dalla critica. "Il mio carattere non l'ho mai vissuto come un handicap. Non è un atteggiamento, né una malattia: è carattere, appunto. (Il pubblico, ndr) in genere ama gli estroversi. Chi ama apparire è divertente, interessante. Invidio queste qualità: un artista è legato all'esporsi. Ma non sono persone con cui posso essere in sintonia. Questo però è un altro discorso".

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