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MONDOL'appello di Unicef e Vip: serve una fornitura costante di vaccini ai paesi poveri

08.06.21 - 09:54
Mandare aiuti una tantum è rischioso: milioni di dosi potrebbero essere sprecate
KEYSTONE
Vip in campo insieme all'Unicef per ottenere un aiuto dalle nazioni del G7 per la fornitura di vaccini ai paesi poveri.
Vip in campo insieme all'Unicef per ottenere un aiuto dalle nazioni del G7 per la fornitura di vaccini ai paesi poveri.
L'appello di Unicef e Vip: serve una fornitura costante di vaccini ai paesi poveri
Mandare aiuti una tantum è rischioso: milioni di dosi potrebbero essere sprecate

NEW YORK - L'Unicef ha lanciato un appello alle nazioni del G7, affinché le forniture di vaccini alle nazioni più povere siano inviate non in una volta sola, ma scaglionate nel tempo. Il pericolo? Sprecare milioni di dosi. 

La lettera è stata sottoscritta anche da numerose personalità del mondo del cinema, della musica e dello spettacolo: da Billie Eilish a Priyanka Chopra, da Orlando Bloom a David Beckham, passando per Whoopi Goldberg, Claudia Schiffer, Ewan McGregor, Olivia Colman e molti altri. «La pandemia non finirà da nessuna parte finché non sarà conclusa ovunque», ha detto Beckham.

Lily Caprani, responsabile dei vaccini dell'Unicef, ha dichiarato a Newsnight della Bbc che le campagne vaccinali devono procedere in contemporanea in tutto il mondo. «A un certo punto, senza dubbio, dovremo vaccinare i minori di 18 anni. Ma la priorità in questo momento deve essere l'assicurazione che tutti i gruppi vulnerabili e prioritari in tutto il mondo ricevano i vaccini».

Il problema dell'aiuto una tantum, sottolinea Caprani, è che «i paesi non saranno in grado di assorbirli e distribuirli e quindi potrebbero finire per essere sprecati. Potremmo vedere milioni di dosi di vaccini non utilizzate e in scadenza, e sarà una tragedia».

Il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia chiede a Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Giappone di donare il 20% della loro fornitura di vaccini entro il mese di agosto. L'Unicef è a corto di 190 milioni di dosi ma, secondo i calcoli fatti, le nazioni del G7 potranno presto contribuire con 150 milioni di dosi senza compromettere le proprie campagne nazionali.

 

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