La diga vicino a Euskirchen è ancora considerata «estremamente instabile».
In Germania si contano oltre 130 morti e migliaia di feriti. In Belgio i decessi sono almeno una trentina. Ma i bilanci delle vittime sono destinati ad aggravarsi.
BERLINO - È ancora estremamente tesa la situazione in Germania, dove l'ondata di maltempo e le eccezionali alluvioni hanno causato oltre 130 morti e un migliaio di feriti.
Tra le sorvegliate speciali c'è una diga vicino alla città di Euskirchen, nella Renania Settentrionale-Vestfalia. Il rischio che si possa aprire una breccia non è ancora stato scongiurato e si sta provvedendo a pompare l'acqua per abbassarne il livello. La diga viene giudicata «estremamente instabile» dalle autorità locali, con un forte rischio di allagamento per le località nelle immediate vicinanze. Si procederà a ulteriori evacuazioni, si legge su Die Welt. Specialmente per quanto riguarda Swisttal e Rheinbach, al confine con la Renania-Palatinato.
Una quota di sicurezza, pari a uno svuotamento di due terzi del bacino, potrebbe essere raggiunta intorno alle 15 di domenica. «Fino ad allora, c'è ancora un forte rischio di rottura della diga», ha avvertito il governo distrettuale.
Si è poi appreso che almeno quattro pompieri hanno perso la vita nel corso delle operazioni di salvataggio nella sola Renania Settentrionale-Vestfalia, dove le vittime accertate dell'alluvione sono 43. Peggiore il bollettino delle vittime che arriva dalla Renania-Palatinato, con 98 morti nella zona di Ahrweiler e circa 670 feriti noti alle autorità.
Aumentano i morti in Belgio - Anche in Belgio continua a salire il numero dei morti. Sono almeno 27, secondo i media locali, dopo il ritrovamento di quattro persone che risultavano disperse. L'area più martoriata dal maltempo è quella al confine con la Germania, dove sono circa 120 i comuni colpiti.
«Mentre l'acqua si ritira, probabilmente troveremo ancora situazioni catastrofiche», ha il sindaco di Liegi, Christine Defraigne, a Le Soir. Dopo la prima fase di soccorso, ora subentra quella di recupero e di pulizia delle infrastrutture.
Le comunicazioni sono ancora molto difficili, specialmente in Vallonia: parecchie strade non sono percorribili e in alcune zone anche le linee telefoniche e Internet sono saltate. Pompieri italiani, francesi, austriaci e olandesi sono arrivati per dare un aiuto ai colleghi locali.
Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha manifestato il suo sgomento: «Sono triste e scioccata nel vedere questa devastazione. Noi europei siamo con voi in questo momento difficile con tutto il cuore. Il vostro dolore è il nostro, ma ne usciremo insieme», ha detto dopo aver visitato le cittadine belghe di Rochefort e Pepinster. Von der Leyen si è detta «ammirata per il coraggio e la compostezza» della popolazione.
«L'Europa sta aiutando, oltre 170 soccorritori sono stati impiegati con elicotteri e imbarcazioni» tramite il meccanismo Ue di protezione civile, ha aggiunto.