La polizia federale ha proceduto ai fermi nell'accampamento montato da oltre due mesi di fronte al quartier generale dell'esercito.
BRASILIA - Circa 1200 persone sono state arrestate oggi nell'accampamento montato da oltre due mesi di fronte al quartier generale dell'esercito a Brasilia: lo rende noto l'emittente televisiva brasiliana GloboNews, precisando che gli arrestati sarebbero legati ai disordini scoppiati ieri all'esterno e all'interno dei palazzi del potere della capitale brasiliana.
Secondo il portale della tv, gli arresti sono stati eseguiti dalla polizia federale, in ottemperanza a quanto disposto ieri con decreto dal presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva. Gli arrestati sono stati portati al quartier generale della polizia federale con almeno 40 autobus.
Intanto il Congresso brasiliano ha già raccolto quattordici delle 27 firme di senatori necessarie per aprire una Commissione parlamentare d'inchiesta (Cpi) che dovrà occuparsi dell'assalto ai palazzi del potere commesso ieri dai sostenitori dell'ex presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro. Lo rende noto l'emittente televisiva Cnn Brasil.
Il presidente del Senato, Rodrigo Pacheco, che era in viaggio per le feste, è tornato in anticipo a Brasilia con l'obiettivo di insediare la commissione domani stesso, in una sessione straordinaria. Uno degli autori della richiesta della Cpi, il senatore della maggioranza Renan Calheiros ha affermato sulle reti sociali che i fatti di ieri sono stati un «crimine annunciato».
«Vanno appurate le responsabilità dell'attacco più grave contro la democrazia brasiliana. Proprio come avvenne a Capitol Hill. Non passeranno», ha scritto il politico.