Il ministro dell'Interno Darmanin avverte gli agricoltori: è una delle "linee rosse" che non dovranno essere superate
PARIGI - Terzo giorno della protesta degli agricoltori sulle strade francesi. Mercoledì i riflettori sono puntati sul mercato agroalimentare di Rungis, il più grande del mondo nel settore dei prodotti freschi. Dal primo momento la struttura situata nella cittadina dell'Île-de-France è uno degli obiettivi dei manifestanti: lunedì un corteo di 2-300 trattori, partito da Agen sta marciando verso Rungis.
Non si può dire che l'avvicinamento sia agevole: il convoglio è stato fermato a più riprese lungo la strada, l'ultima volta questa mattina. Gli agricoltori hanno trascorso la seconda notte di protesta presso un collega simpatizzante e poi si sono rimessi in marcia a bordo dei trattori.
Fin da lunedì a Rungis sono stati dislocati uomini e mezzi della polizia, compresi blindati. Il mercato è considerato un luogo sensibile e il ministro dell'Interno Gérald Darmanin, intervistato su France 2, è stato chiarissimo: «Non c'è motivo di sgomberare» i manifestanti dai posti di blocco, «non sono dei delinquenti». Ma le "linee rosse" identificate dal governo non dovranno essere superate. Oltre al mercato di Rungis si parla dell'area urbana di Parigi e degli aeroporti della capitale.
Darmanin ha avvertito: a Rungis non sarà tollerata nessuna irruzione. «Se mai dovessero farlo, ovviamente non lo permetteremmo».
Dal governo 80 milioni per i viticoltori
In mattinata il ministro per l'agricultura francese, Marc Fesnau, ha annunciato un aiuto di 80 milioni di euro destinato ai viticoltori. «In un comunicato viene spiegato che la cifra «sarà messa a disposizione rapidamente, sotto la responsabilità dei prefetti dei dipartimenti dei bacini viticoli in crisi».