Donald Trump ha parlato dopo l'incriminazione a New York: «Non esiste un caso, tutto il mondo ci ride dietro».
MAR-A-LAGO - Ha parlato per circa mezz’ora Donald Trump. Dalla sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, l'ex presidente statunitense ha tenuto un discorso qualche ora dopo l’incriminazione avvenuta a New York. Dopo, cioè, la formalizzazione dei 34 capi d’accusa.
«Il procuratore ha messo insieme un'incriminazione ridicola - dice - lo dicono tutti. Il criminale è il procuratore, che ha fatto filtrare una massa d'informazioni relative al grand jury» che la scorsa settimana si è espresso a favore dell'incriminazione. Per Trump «il procuratore Alvin Bragg è un estremista di sinistra sostenuto da George Soros: ha fatto campagna dicendo che avrebbe preso il presidente Trump. Ha fatto campagna su questo, senza sapere nulla di me. Tutti vedono che non esiste un caso, non avrebbe dovuto essere istruito. È un insulto al nostro paese, è una cosa ridicola: il mondo ci ride dietro».
Se la prende anche contro Juan Merchan, il giudice della Corte Suprema di New York a cui è affidato il “caso Stormy Daniels”: «Ora abbiamo un giudice che odia Trump, con una moglie che odia Trump. La figlia lavora per» la vicepresidente «Kamala Harris».
Nel suo discorso non mancano riferimenti al presente: «L'economia è a pezzi, l'inflazione è fuori controllo. La Cina si è unita alla Russia, l'Arabia Saudita è con l'Iran. Russia, Iran e Corea del Nord hanno formato una coalizione minacciosa: se io fossi stato presidente non sarebbe mai successo. La Russia ha attaccato l'Ucraina, con me presidente non sarebbe successo. C'è la minaccia di un uso delle armi nucleari che, durante l'amministrazione Biden, potrebbe portare a una terza guerra mondiale nucleare: non siamo molto lontani, credeteci o no». E ancora: «Siamo una nazione in declino e ora questi pazzi di sinistra vogliono interferire nel processo elettorale. Non possiamo permettere che questo accada. Non ho alcun dubbio, renderemo l'America di nuovo grande»