Siamo la patria degli orologi di qualità ma occorre investire nella formazione di nuovi lavoratori specializzati
ZURIGO - Svizzera patria degli orologi, ma scarseggiano gli orologiai: l'elevata domanda di segnatempo di lusso seguita alla pandemia sta avendo conseguenze importanti sul settore, a cui mancano 4000 lavoratori specializzati, riferiscono oggi il Tages-Anzeiger e le testate associate.
Espansione della produzione - Il quotidiano si chiede se il ramo non stia diventando vittima del suo successo. Per far fronte agli ordinativi per esempio Rolex intende espandere la produzione: il marchio sta progettando un nuovo stabilimento a Bulle (FR), con un investimento di 1 miliardo di franchi e la creazione di 2000 posti di lavoro. La data di apertura prevista è il 2029.
La carenza di manodopera specializzata - Tuttavia oggi ci si chiede se in quel momento sarà disponibile la necessaria manodopera. Secondo l'associazione dei datori di lavoro dell'industria orologiera il settore avrà bisogno di circa 4000 dipendenti qualificati entro il 2026. La carenza è dovuta essenzialmente ai prepensionamenti e alla crescita attuale degli affari, che richiede ulteriori impieghi. La domanda è particolarmente elevata per le professioni specializzate, come l'addetto della qualità nelle microtecnologie e l'affinatore di superfici per orologi e gioielli. L'industria orologiera svizzera impiega attualmente circa 57'500 persone, di cui quasi 1900 in Ticino.
Il settore si è trovato impreparato - Stando alla testata zurighese la carenza di personale è in parte frutto di colpe proprie e in parte determinata da fattori esterni. Riguardo al primo punto in passato si è pensato che diverse professioni sarebbero scomparse, perché destinate a essere sostituite dalle macchine; l'industria ha però sottovalutato la crescente importanza dell'orologeria meccanica, che privilegia le fasi di lavoro manuale come la rifinitura delle superfici. Per quanto concerne invece il quadro più ampio, il ramo è stato sorpreso dalla rapidità con cui importanti mercati di vendita come la Cina e gli Stati Uniti si sono ripresi dopo lo scoppio della pandemia. La crescita si riflette nelle statistiche esportazioni: nel 2021 l'export orologiero ha raggiunto un nuovo massimo di 22,3 miliardi di franchi ed è probabile che il 2022 segnerà un nuovo primato.
Invogliare i giovani - Per far fronte alla situazione l'industria del ramo sta ora cercando di attirare i giovani. Per esempio si cerca di rivolgersi in modo più specifico a coloro che concludono la scuola dell'obbligo, cercando di ispirarli a intraprendere professioni artigianali. Ma vi sono anche altri comparti economici che cercano di reclutare personale, per esempio quelli legati alle tecnologie mediche. Inoltre spesso lo studio viene considerato un'alternativa più allettante dell'apprendistato. Le aziende orologiere si impegnano comunque a mantenere condizioni di lavoro interessanti: da 83 anni esiste un contratto collettivo di lavoro tra le parti sociali che tutela gli interessi delle imprese e dei dipendenti. In marzo sono previsti nuovi negoziati per estendere l'intesa di altri cinque anni.