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SVIZZERANecessarie misure urgenti, per salvare la Stahl Gerlafingen

22.10.24 - 16:58
Il proprietario dell'azienda, Antonio Beltrame, aveva già espresso il suo disappunto nei confronti del Consiglio federale.
Keystone
Fonte ats
Necessarie misure urgenti, per salvare la Stahl Gerlafingen
Il proprietario dell'azienda, Antonio Beltrame, aveva già espresso il suo disappunto nei confronti del Consiglio federale.

BERNA - La crisi in cui versa Stahl Gerlafingen (SO), gruppo di lunga tradizione attivo nel settore dell'acciaio, non lascia indifferente il Parlamento: la Commissione dell'energia del Consiglio nazionale (CAPTE-N) intende esaminare al più presto possibili opzioni di intervento e valuterà se sia necessario adottare misure urgenti.

In generale, la commissione si dice preoccupata per la difficile situazione in cui versano le aziende attive in Svizzera nella produzione dell’acciaio e dell’alluminio. Esaminerà alla prossima occasione le possibili opzioni di intervento e valuterà se sia necessario adottare misure urgenti, si legge in una nota odierna dei servizi parlamentari.

In occasione della sua prossima riunione, la CAPTE-N approfondirà la questione e sentirà i rappresentanti delle aziende interessate. Ciò le consentirà di analizzare le cause che hanno portato a una situazione come quella attuale e di verificare se esistono misure di sostegno adeguate, in particolare nel settore dell’energia.

La commissione sottolinea l’importanza strategica rappresentata da una produzione nazionale di acciaio e alluminio, sottolinea la nota, aggiungendo che alcune delle aziende interessate svolgono, grazie alle loro capacità di riciclaggio, un ruolo centrale nell’economia circolare e producono già oggi con emissioni relativamente ridotte. Per la commissione sarebbe quindi «deplorevole se questa produzione venisse trasferita all’estero».

In settembre il Consiglio nazionale aveva già approvato una mozione di Christian Imark (UDC/SO) che chiede al governo di adottare misure immediate per salvare l'acciaieria, ritenuta di importanza sistemica. L'altra camera del Parlamento, il Consiglio degli Stati, deve ancora esprimersi sul tema.

L'11 ottobre, Stahl Gerlafingen ha annunciato nuovi pesanti tagli occupazionali: si temono 120 licenziamenti, stando ai sindacati. Per l'occasione, Unia, Syna e Società degli impiegati del commercio Svizzera hanno chiesto alla Confederazione misure urgenti per assicurare i posti di lavoro e la produzione di acciaio di riciclaggio. In primavera Stahl Gerlafingen aveva già operato una ristrutturazione che aveva portato alla revoca del rapporto di lavoro di circa 60 dipendenti e alla chiusura di una delle due linee di produzione. Chiamato in causa, il Consiglio federale aveva però escluso un aiuto.

Il 13 ottobre, il proprietario dell'azienda, Antonio Beltrame, aveva espresso in un'intervista alla NZZ am Sonntag il suo disappunto nei confronti del Consiglio federale. Aveva anche affermato di aver informato tempestivamente i consiglieri federali Albert Rösti e Guy Parmelin delle condizioni generali problematiche. Se queste non dovessero cambiare, l'azienda rischiebbe di chiudere, aveva spiegato il manager del Gruppo Beltrame, sottolineando di non volere sovvenzioni, ma solo condizioni paragonabili a quelle della concorrenza: l'acciaieria ha infatti perso molto denaro nel 2023 a causa dell'aumento dei costi dell'energia, mentre la Francia e l'Italia hanno ridotto il prezzo dell'elettricità per l'industria durante questo periodo.

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