La racconta “L'incredibile storia dell'Isola delle Rose” su Netflix, anche se le cose non sono andate proprio così
MILANO - Una piattaforma in acque internazionali a 20 minuti di barca da Rimini con l'ambizione di diventare una nazione del tutto indipendente.
È questo il presupposto di “L'incredibile storia dell'Isola delle Rose” di Netflix che racconta, a suo modo, una storia vera che ha catalizzato l'attenzione della cronaca negli anni '60.
Ambientata a ridosso del turbolento 1968 mette in scena l'avventura dell'ingegnere Giorgio Rosa (Elio Germano) e dei suoi compagni di utopia nel tentare di mettere in piedi uno Stato da zero - fra una festa e l'altra - e malgrado la strenua opposizione delle istituzioni nei panni del presidente Giovanni Leone (un irriconoscibile Luca Zingaretti).
Il taglio è quello della commedia scanzonata, ma con il cuore ribelle, in stile “I love Radio Rock”. Il film, primo lungometraggio del salernitano Sydney Sibilia, funziona, fa divertire e scorre via liscio con diversi momenti abbastanza memorabili soprattutto grazie al cast dei caratteristi.
Unico neo, se così si può dire, è che gioca con la materia storica con parecchia leggerezza con il rischio di travisarla, per il bene della narrazione, anche un po' troppo.
Dopo la visione, quindi, un salto su Wikipedia non solo è consigliato, ma anche dovuto.