La miniserie di Netflix racconta il caso del politico belga, accusato dell'omicidio della moglie nel 2013
BRUXELLES - "I retroscena del caso Wesphael" è tra gli ultimi prodotti pubblicati su Netflix.
Miniserie documentaria in cinque episodi, ricostruisce il caso della morte della moglie del politico vallone Bernard Wesphael, avvenuto nell'autunno del 2013 e che fece grandissimo scalpore in Belgio, giungendo al primo processo per omicidio di un parlamentare in carica nella storia nazionale.
Gli autori Georges Huercano e Pascal Vrebos hanno scelto di raccontare tutto - dalle ultime ore passate da Véronique Pirotton e dal marito fino al processo che infiammò i media nazionali - senza prendere posizione, ma affidandosi ai racconti dei vari protagonisti della vicenda: famigliari della defunta, investigatori, avvocati e soprattutto Wesphael, che risulta il vero mattatore della serie. La sua "verità" non è quella sposata dagli sceneggiatori, che hanno lasciato agli spettatori l'onere di farsi un'opinione.
Quello che "I retroscena del caso Wesphael" riesce benissimo a fare è creare dubbi che resistono nelle varie puntate. Non è quindi la docuserie per chi è in cerca di certezze: ciò che resta, alla fine, è un puzzle di elementi che - una volta incastrati - crea solamente un gigantesco punto di domanda: come sono andate davvero le cose, quella notte?