Marco Gianini, presidente Sezione PS di Massagno e Usman Baig, coordinatore I Verdi di Massagno
Con stupore possiamo, almeno in parte, concordare con l’analisi e il bilancio critico dell’attività politica a Massagno in questi ultimi anni, stilata dalla locale Lega dei Ticinesi e pubblicata sul “Mattino” del 7 febbraio scorso. Nell’articolo si punta il dito contro pratiche politiche e presunti risultati conseguiti da un Municipio guidato dal “Principe Giovanni”. Risultati e capacità progettuale puntualmente magnificati e autocelebrati “a mezzo stampa ed interviste”, quanto inefficaci o illusori nella sostanza. Perentoria la conclusione: si invitano gli elettori “a dare una svolta mandando questo Esecutivo a casa”.
Alcuni dei temi citati, come la “mera illusione” del parco urbano sulla trincea ferroviaria e la ristrutturazione del cinema Lux, sono quelli su cui solo il nostro gruppo PS e i Verdi in Consiglio comunale aveva sollevato numerose obiezioni. Tutte sempre documentate, argomentate nei testi delle entrate in materia e nei circostanziati rapporti di minoranza. E, coerentemente, solo il nostro gruppo aveva espresso voto negativo.
Non è per nulla facile svolgere il ruolo (sempre salutare in democrazia) dell’opposizione a Massagno, dove dominano le schiaccianti maggioranze, scarsa è la propensione all’ascolto e dove la critica è sempre guardata con sospetto e sufficienza, a volte anche con ostilità o sentimenti di lesa maestà. Fa quindi un certo effetto leggere l’articolo della Lega di Massagno che critica oggi ciò che ha sistematicamente approvato ieri, accodandosi con molti altri, per restare in metafora, alla corte del “Principe Giovanni”. Si vestono i panni dell’opposizione critica solo in occasione delle campagne elettorali, per poi smarcarsi e indossarne altri, durante la legislatura? Oppure esistono nel gruppo due anime? Quella asservente di chi siede negli scanni istituzionali e quella opponente di chi scrive la domenica?
Ci attendiamo ora da questo gruppo, così critico a parole, maggiore combattività; nei confronti, ad esempio, di una preannunciata politica sociale degli alloggi che prevede di sussidiare con soldi pubblici quote di canoni di locazione di un certo numero di unità abitative del nuovo complesso edilizio Swiss Life. Tema spinoso, su cui abbiamo subito presentato un’interpellanza, che sarà oggetto di esame in un prossimo Consiglio comunale.