Lorenzo Quadri, consigliere nazionale Lega dei Ticinesi
Per chi non l’avesse ancora fatto, c’è ancora qualche giorno di tempo per votare NO alla Legge sul CO2.
Si tratta infatti di una legge antisociale, che penalizzerà in particolare il ceto medio e basso. Perché tale è la natura delle ecotasse e degli ecobalzelli che vanno tanto di moda tra le maggioranze politiche. Chi può permettersi di pagarli, se ne fa un baffo. Per chi già fatica ad arrivare a fine mese, la situazione è ben diversa. La nuova legge peserà sui bilanci delle economie domestiche per mille e più franchi all’anno. Quantificare l’aggravio in 100 Fr annui è semplicemente ridicolo. Non solo spostarsi costerà di più, ma anche i costi dell’alloggio saliranno, a causa dell’impennata del prezzo dell’olio combustibile e del divieto di riscaldamento a nafta a partire dal 2023 (chi dovrà cambiare l’impianto dopo quella data dovrà ricorrere ad altre tecnologie, con le necessità d’investimento che si possono facilmente immaginare). La mobilità e i trasporti più cari faranno salire i prezzi.
Chi ha bisogno dell’automobile per andare a lavorare dovrà continuare a usarla, pagando di più. Né si potrà rinunciare a riscaldare la casa. Il reddito dei cittadini verrà eroso sempre di più. Volare diventerà un lusso per ricchi, con tasse che potranno raggiungere i 120 franchi per biglietto aereo. Altro che “vedere il mondo”!
Già oggi la Svizzera ha una delle legislazioni ambientali più severe al mondo. Non abbiamo bisogno di diventare “virtuosi” perché già lo siamo. Il passaggio alle termopompe, ai pannelli solari, alla mobilità elettrica, è già in atto senza bisogno di ulteriori tasse antisociali. Le quali, è evidente, sono destinate ad aumentare. La nuova Legge sul CO2 non è certo il punto d’arrivo, ma solo il punto di partenza. Le misure in essa contenute, se approvate domenica, verranno ben presto inasprite.
Tutto questo per benefici ambientali inesistenti, dal momento che la Svizzera produce l’uno per mille del CO2 a livello mondiale (La Cina ne produce il 27%).
La Legge sul CO2 è semplicemente un’operazione di propaganda delle maggioranze politiche. Il prezzo, però, lo pagano i cittadini: e in particolare il ceto medio e basso e le regioni discoste. E’ una legge fatta dalle élite urbane per le élite urbane. Respingiamola!