Giovani Verdi Ticino, Gioventù Socialista Ticino, Forum Alternativo e Giovani Verdi Zurigo
In seguito agli arresti di più di 200 attiviste ed attivisti di Extinction Rebellion a Zurigo, si sono verificate violazioni dei diritti umani durante gli interrogatori. Ad un minorenne, a cui sono state richieste le impronte digitali senza che venisse dato alcun motivo, è stato perquisito e ha dovuto spogliarsi completamente. I Giovani Verdi Ticino, la Gioventù Socialista Ticino, Forum Alternativo e i Giovani Verdi Zurigo chiedono misure immediate contro questa violenza da parte della polizia.
Secondo le e i membri di Extinction Rebellion (XR), ribellarsi è un dovere per ottenere un deciso cambiamento del sistema capitalistico attuale. Per questo è stato organizzato un sit-in nel centro di Zurigo: spingere la politica ad adottare misure più stringenti nella lotta al surriscaldamento climatico. La disobbedienza civile non violenta è volutamente provocatoria e il fastidio deve far riflettere. Lungi dall’essere estremist* o utopist*, si tratta di persone normali di tutte le età, coscienti di essere in una posizione privilegiata per rischiare d’essere arrestate.
Tra loro anche due minorenni ticinesi sono stat* arrestat*. Una volta ottenute le loro generalità e fotografate, le persone sono state separate per sesso, portate in centrale e dato loro un numero per facilitare lo schedamento e procedere agli interrogatori. I minorenni sono stati rinchiusi insieme agli adulti in una cella comune praticamente senza finestre, dove tra le 40 e le 60 persone sono rimaste per diverse ore e con una scarsa circolazione d’aria. La richiesta di poter fare una telefonata d’ufficio è stata rifiutata. Senza alcuna motivazione fondata, ad un giovane è stato chiesto di fornire le proprie impronte digitali, è stato perquisito fino ad essere costretto con la forza a spogliarsi completamente. Poi si è proceduto agli interrogatori: le e i giovani ticinesi non sanno il tedesco, in alcuni casi l’interprete non conosceva bene l’italiano e si faceva fatica a comunicare. Al momento del rilascio, la richiesta di vedere il verbale e di conoscere nome e cognome delle e degli agenti coinvolti provoca fastidio ed ulteriori angherie da parte della polizia.
Sconcerta la sproporzione dei provvedimenti messi in campo: bloccare il traffico con un sit-in e resistere passivamente allo sgombero non giustifica i mezzi impiegati. Si tratta di una chiara violazione dei diritti umani delle e dei minori, di una forte ingerenza nella sfera privata e nel diritto dell’individuo con il chiaro intento di intimidire. Ogni persona ha il diritto, anche in caso di arresto, di essere trattata in maniera corretta e imparziale. Le e gli agenti di polizia devono essere responsabili nell’esercitare il proprio potere; eppure le denunce contro le forze dell’ordine non sono registrate sistematicamente (o non vengono rese pubbliche).
La politica ha il dovere di denunciare simili fatti e far sì che quanto accaduto a Zurigo non si ripeta in futuro. Ci aspettiamo una presa di posizione netta da parte delle autorità politiche e chiediamo che: 1. se ci sono sufficienti motivi di sospetto, venga svolta un'indagine efficiente e indipendente; 2. che debbano essere messi a disposizione delle vittime di violenza mezzi efficaci di denuncia.