Luca Campana, Consigliere Comunale Lugano
Passato un po’ di tempo ma quella situazione continua a ronzarmi nella testa, torna in mente di continuo come se avessi l’obbligo di fare qualcosa, ma questo non è scontato.
In effetti e per il caso che racconterò, sembra che il problema della disponibilità finanziaria si sia allargato da tempo a buona parte della fascia media della popolazione, con particolare riguardo alle persone anziane in AVS.
Ma torniamo a quello che mi ha lasciato inquieto, una situazione che alle nostre latitudini sembra non essere un vero problema, ma che di fatto da tempo lo è diventato per qualcuno.
"I fatti nel negozio":
in fila ad una cassa di un supermercato e proprio mentre stavo per depositare degli alimenti sul nastro alla cassa un anziano signore ferma di fatto tutta la colonna, aveva preso soltanto 4 cose ma al momento di pagare si era accorto che gli mancavano 40 centesimi, lo stesso si era imbarazzato moltissimo ed era diventato tutto rosso. Ha guardato la cassiera ed ha detto: “cara questo non mi serve può stornarlo”?
La cassiera in maniera automatica e fredda ha spostato il prodotto a lato, il signore ha pagato con quello che aveva a disposizione e abbastanza velocemente si è diretto verso l’uscita.
Io avrei voluto dargli la differenza ma a dire il vero non me la sono sentito, non so bene il perché, forse per timore di far pesare il mio gesto.
"Quel signore anziano l’ho visto diverse volte e sembra essere residente in zona".
Poco più tardi in un locale pubblico ho parlato con una signora di quello che è successo all’anziano, la stessa mi spiega che probabilmente davvero non aveva molte disponibilità e che aveva assistito anche lei a un fatto simile, secondo l'interlocutrice sono molti gli anziani che fanno fatica ad arrivare a fine mese, ma che per senso proprio di dignità non osano chiedere aiuto.
Un esempio sono molte le persone di una certa età che chiedono aiuto al tavolino magico.
Il discorso si è poi spostato sullo statuto S dei rifugiati ucraini e su certe macchine di lusso presenti un po' ovunque, di seguito a tutti quei furbetti che provenendo da altri paesi e forse con la compiacenza di professionisti si mettono in invalidità con tutta la famiglia senza aver voglia di cambiare "Status".
Insomma, si è parlato di cose che sembrano ingiuste in maniera arbitraria e generale, quasi fosse uno sfogo a un ampio e generalizzato malessere.
Sfogo tuttalpiù buttato fuori dai denti di chi "come la gentile signora ascoltata" conosce fatti e gente nel quartiere.
Potrebbe sembrare che in Ticino si voglia aiutare tutti tranne che i nostri cittadini, insomma, che non ci si riesca ad accorgere del malessere della “nostra gente” è non si intervenga con aiuti mirati.
Molto male mi viene da pensare.
In cuor mio ho dovuto scrivere queste due righe un po’ per condividere un “disagio” e un po’ per catalizzare il mio senso di colpa per non essere intervenuto con i 40 centesimi verso l'anziano signore; in effetti servirebbe solo più generosità verso i nostri cari.