Mirko Salvi, dopo il lungo infortunio e l'addio al GC, è ripartito dal suo Yverdon: «Il primo obiettivo è la salvezza».
A livello personale per il portierone è un'occasione di rilancio. «Ho 27 anni e ancora molte ambizioni. In futuro vorrei tornare nella massima serie».
YVERDON - Tornato in estate al suo Yverdon, dove aveva mosso i primi passi e aveva iniziato a parare prima della partenza - all'età di 15 anni - verso Basilea, Mirko Salvi ha le idee chiare. In primis aiutare i neopromossi biancoverdi a mantenere il posto in Challenge League, in secondo luogo rilanciarsi e tornare sui suoi migliori livelli dopo il lungo infortunio, con un problema al nervo della spalla che l'aveva tenuto ai box per 8 mesi.
Terminata l'avventura al GC, per il 27enne è stato “naturale” sposare il progetto dei vodesi.
«Sono nato e cresciuto a Yverdon, qui sono a casa e sto bene - interviene Mirko Salvi - Dopo il brutto infortunio dello scorso anno avevo bisogno di ritrovare un ambiente sereno e tanti minuti di gioco. Anche la presenza del dg Marco Degennaro, personaggio serio e super rispettato nel calcio svizzero, è stata importante».
Il primo obiettivo, dicevamo, è la salvezza.
«Certamente. Quest'inverno poi vedremo dove siamo in classifica».
A livello personale è un'occasione di rilancio.
«Sì, ho 27 anni e ancora molte ambizioni. Vorrei tornare nella massima serie. So che in Svizzera non ci sono molti posti, bisogna anche trovarsi al posto giusto al momento giusto, con dei movimenti a livello di portieri. Il massimo sarebbe salire in Super direttamente con l'Yverdon. Sarebbe magnifico».
Per i vodesi di Uli Forte l'inizio di stagione non è stato facilissimo, ma ora i risultati iniziano ad arrivare (6 punti nelle ultime due gare).
«Siamo una squadra molto giovane. Ci conoscevamo poco e abbiamo iniziato tardi la preparazione, perché il campionato Promotion era durato più a lungo. Ora i meccanismi iniziano a funzionare e i risultati aiutano».
Ultime battute sul Lugano. In casa bianconera, dopo 11 anni di presidenza, è appena finita l'era Renzetti. Salvi che ricordi ha della sua esperienza in Ticino?
«A Lugano ho passato un anno e mezzo ed è stato il periodo più bello che ho vissuto (2016-2017, ndr). Eravamo una bellissima squadra. A Renzetti auguro tutto il meglio per il futuro. Ha fatto tantissimo per la società che ama, portandola dalla Challenge League all'Europa League, con anche una finale di Coppa Svizzera. Poi, da ex portiere, per noi aveva sempre uno sguardo in più... (ride, ndr)».