Il 39enne sul caos calcioscommesse: «Io non lo sapevo ma dietro c’era la malavita, tutto partiva da Singapore».
Nel 2011 Paoloni era stato arrestato dalla Procura di Cremona per aver somministrato dei calmanti ai suoi compagni di squadra, allo scopo di alterare il risultato di una partita
CREMONA - Lo scandalo calcioscommesse è destinato ad allargarsi a macchia d'olio? A rilevare nuovi dettagli scottanti - seppur degli anni passati - è stato Marco Paoloni, ex portiere scuola Roma che ha avuto una carriera tra la Serie B e la Serie C, vestendo le maglie di Cremonese, Ascoli, Teramo, Ternana e Benevento.
«Ho scommesso con calciatori che giocano ancora in Serie A e altri che sono oggi in Federazione - le sue parole a Rai Tre - Non andavo in giro col registratore, ma avrei le prove. Mi hanno criticato sui giornali, ma i primi erano loro. Io all'epoca giocavo sui siti illegali, come tanti altri, ma di questo non si parlò. Questa cosa non uscì, questo problema dell'illegalità dei siti non venne fuori. Ero compulsivo, giocavo su tutto: poker online, tennis, basket, anche serie A e Coppe europee. Ma non mi sono mai venduto una partita, mai. Ho iniziato ad Ascoli con un compagno di squadra che mi fece vedere un sito, un po’ come Fagioli con Tonali. Io non lo sapevo ma dietro c’era la malavita, tutto partiva da Singapore».
Nel 2011 l'oggi 39enne fu arrestato dalla Procura di Cremona con delle accuse gravissime: aver somministrato dei calmanti ai compagni di squadra durante l’intervallo di un match, allo scopo di truccare l’esito dello stesso. Sospeso dalla FIGC per cinque anni e accusato di associazione a delinquere, il tutto cadde poi in prescrizione dopo dodici anni.