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SENZA TRUCCO SENZA ING…ARNOCR7, un’eccezione araba

18.06.24 - 08:00
«Non è una sorpresa»
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CR7, un’eccezione araba
«Non è una sorpresa»
«Se ti abitui, poi non è facile recuperare la forma e il colpo d’occhio perduti».
Calcio - Europei18.06.2024

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LIPSIA - Hanno aggiunto qualche zero al conto corrente e hanno cancellato la parola “pressione” dal loro vocabolario. I giocatori che hanno scelto di abbandonare il calcio del Vecchio Continente per andare a svernare in Arabia Saudita hanno però, anche, perso competitività, velocità. Nell’attesa di vedere quello che combinerà questa sera (martedì) Cristiano Ronaldo, questo ha detto l’Europeo. Marcelo Brozovic, Sergej Milinkovic-Savic, Aleksandar Mitrovic, Georginio Wijnaldum, Aymeric Laporte… Tra prestazioni scialbe o, peggio, partite trascorse in panchina, nel primo incontro del torneo quasi tutti i ricchissimi del pallone hanno deluso. Giusto Kanté si è salvato.

«E non è un caso - è intervenuto Arno Rossini - ma nemmeno una sorpresa. Quando hanno scelto di lasciare l’Europa per il Medio Oriente, quando hanno scelto di puntare sul guadagno, questi giocatori hanno messo in conto che avrebbero rischiato di perdere competitività. Hanno fatto una scelta legittima, per carità, ma ora si trovano a pagarne le conseguenze».

Lenti, in difficoltà, prevedibili.
«Durante l’anno ho seguito la Saudi Professional League, ho visto alcune partite. Il ritmo è molto basso, non c’è grande pressione sul portatore di palla. E un calciatore che si misura in quella lega, anche se bravo, alla lunga si abitua a quelle condizioni. Così, come capitato agli “europei”, quando torna a giocare a un livello più alto, dove devi essere veloce, di fisico e di testa, dove ti aggrediscono subito, va in difficoltà. Milinkovic-Savic, Brozovic… sono stati tra i peggiori rispettivamente di Serbia e Croazia». 

Magari serviva una partita per “rodare”...
«Non credo sia così semplice. In Arabia Saudita, in una squadra, non ci sono solo campioni. Ci sono 4-5 calciatori molto buoni e altri invece solo normali o mediocri. Quelli bravi non trascinano gli altri, piuttosto “scendono” al loro livello. E in seguito non è facile recuperare la forma e il colpo d’occhio perduti. Sicuramente non lo fai in una partita. Per come la vedo io, gli “arabi” non vivranno un grande Europeo».

E Ronaldo, che questa sera (martedì) debutterà contro la Repubblica Ceca?
«Ecco, forse lui può rappresentare la classica eccezione che conferma la regola. Maniacale, agguerritissimo e anche egoista, a differenza di molti colleghi ha tutto per continuare a lasciare il segno. Ha però dalla sua anche un aiuto “tattico”: non fa la fase difensiva e si muove solo negli ultimi 20-30 metri di campo. Questo, tenendo conto del fatto che ha ancora una grande accelerazione e che in area sa essere micidiale, potrebbe portarlo a essere protagonista».

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