Arno Rossini: «Via il cappello davanti a Yakin»
«L’Italia è stata impresentabile».
BERLINO - Novanta minuti di dominio assoluto contro l’Italia hanno spalancato alla Svizzera le porte dei quarti di finale dell’Europeo. Arrivati alla sfida al top della condizione, fisica e mentale, i rossocrociati non hanno lasciato scampo agli azzurri, demolendoli, sovrastandoli in ogni zona del campo. Sono stati perfetti, e così si sono ritagliati un pezzettino di paradiso.
«Yakin ha preparato la partita alla perfezione - è intervenuto Arno Rossini - e chi è sceso in campo è stato esemplare. I giocatori sono stati aggressivi e intelligenti. Se a questo si aggiunge che a livello fisico stanno benissimo e che, in più, sono “in fiducia”, si può spiegare il risultato. Il risultato e anche quanto visto nei 90’ di Berlino. Davvero non c’è stata partita».
Xhaka stratosferico, Akanji monumentale…
«Tutti, tutti. Di Freuler ormai parlo da tanto. Dà una mano dietro, ricuce, si fa sentire a centrocampo e poi si inserisce in attacco, ma anche Ndoye, Aebischer, Rieder, che mi ha impressionato moltissimo. Dal primo all’ultimo, nell’ottavo di finale sono stati grandi. Hanno lavorato con attenzione nei giorni scorsi e poi, fatto non scontato, sono riusciti a riproporre tutto quanto provato. Anche l’ultima parte di gara spesa prevalentemente in difesa: non è stata l’Italia a premere, è stata la Svizzera ad “abbassarsi” per poi provare a ripartire in contropiede».
L’Italia ha sicuramente reso meno complicata la vita ai rossocrociati. E ora?
«L’Italia è stata impresentabile. La Svizzera può proseguire con grande fiducia».
Questa sera (domenica, ore 18), dalla sfida Inghilterra-Slovacchia uscirà il prossimo avversario della Nazionale.
«Credo andranno avanti i britannici, che però non stanno facendo grossissime cose. I nomi ci sono, il gioco è tuttavia prevedibile e finora non ho visto grossi spunti a livello offensivo. Quando poi si mette in dubbio il selezionatore, durante un torneo dico, è sempre difficile lavorare con tranquillità».
"Sentimento" che, invece, non manca in casa-Svizzera.
«Ce n’è in abbondanza e va a braccetto con una grande facilità di corsa. In quattro partite, gli elvetici non sono stati brillanti per un tempo con la Scozia e per 20’ con la Germania, vuol dire che sono al top».
E possono essere ambiziosi.
«A questo gruppo manca un attaccante efficace e affidabile. Embolo è al momento al 40% delle sue possibilità ma comunque riesce a fare il suo. Dà fastidio, fa salire la squadra… È comunque giusto aspettarlo perché, se riesce a trovare un po’ di condizione, con una squadra tanto forte alle spalle può diventare importantissimo. E può far fare il definitivo salto di qualità a una Nazionale che, a questo punto, può seriamente pensare di andare lontano».
Fin dove?
«È da finale. Può arrivarci. È il campo a dirlo: tante prestazioni ad alto livello non arrivano per caso. La Svizzera è la più bella sorpresa di questo Europeo».