Valon Behrami si è espresso in merito alla Nazionale elvetica: «Serve un centro nazionale di calcio e strutture adeguate per i giovani...».
Il 39enne ticinese: «La generazione d'oro finirà dopo i Mondiali del 2026 e dobbiamo continuare a professionalizzarci. È giunto il momento di costruire qualcosa di importante partendo da questo successo».
ZURIGO - Anche due giorni dopo l'eliminazione dagli Europei, mi sembra ancora ingiusta la sconfitta rimediata dalla nostra Nazionale, ma questo è lo sport. In sintesi: la Svizzera ha espresso un bel gioco, ma è stata comunque eliminata.
In ogni caso la maniera in cui abbiamo giocato, la forma fisica smagliante dei giocatori, il modo in cui ci siamo presentati come squadra a questa rassegna continentale e come eravamo tatticamente organizzati, tutto indicava un obiettivo molto più grande dei quarti di finale. Le possibilità di raggiungere un vero e proprio traguardo storico erano ghiotte come mai successo in passato e per di più c'era anche un certo potenziale.
I dettagli hanno fatto la differenza nella sfida contro l'Inghilterra ed è proprio su questi dettagli che adesso bisogna lavorare. Questa squadra ha dimostrato quanto il calcio possa essere importante in Svizzera, quante persone questo sport possa coinvolgere ed entusiasmare. In vista del futuro prossimo sarà molto importante non adagiarsi assolutamente su questa euforia. La Federazione Svizzera di Calcio (ASF) è responsabile e a questo punto sarà fondamentale investire. Questo torneo ha dimostrato che la Svizzera può competere anche a livello europeo e per fare il passo successivo, dobbiamo continuare a professionalizzarci. È per questo che è imprescindibile un centro nazionale di calcio, un progetto chiaro e strutture adeguate per i ragazzi, nonché la promozione di giovani calciatori e calciatrici.
La generazione d'oro finirà dopo il Mondiale del 2026, è al suo apice assoluto ed è giunto il momento di costruire qualcosa di importante partendo da questo successo, per preparare il futuro del gruppo. La Federazione dovrà prendere una decisione cruciale nelle prossime ore. Dal mio punto di vista è chiaro che la posizione dell'allenatore è il problema più grande a corto termine. La Svizzera è infatti l'unica nazionale che attualmente vuole avvalersi dei servigi di due allenatori capo, ma l'ASF ha il budget necessario per continuare a permettersi questo lusso? Purtroppo, nel calcio si dimentica molto in fretta, ma per valutare appieno le prestazioni di Murat Yakin bisogna considerare anche l'autunno scorso e abbiamo sicuramente avuto troppi problemi con la nostra Nazionale. È evidente che questi inconvenienti sono stati in parte risolti grazie all'impegno di Giorgio Contini in primavera, ma ora si tratta di soldi. Contini sa benissimo di aver fatto la differenza e Yakin ha suscitato interesse per altre sfide. Una collaborazione continua di questa coppia può quindi diventare molto costosa. Una soluzione solo con Murat Yakin non la reputo invece un'opzione a causa delle prestazioni offerte nelle qualificazioni, mentre il solo Contini in panchina sarebbe immaginabile dal punto di vista calcistico. Il commissario tecnico deve anche avere una grande personalità, capace di soddisfare le aspettative dei tifosi, degli sponsor, dei media e Yakin lo fa in modo molto soddisfacente. In sintesi il tempo gioca contro la Federazione e più tempo ci vorrà per trovare una soluzione, più le situazioni contrattuali diventeranno complicate.