Marc Gianola: «Una deadline? Possiamo attendere al massimo fino a ottobre, forse novembre».
«Non esiste un'assicurazione sul torneo. O meglio, non esiste una copertura contro una pandemia».
DAVOS - Gli ultimi allentamenti alle restrizioni renderanno un po' più “normale” la nostra vita. Non tutti li hanno in ogni caso accolti con un sospiro di sollievo: qualcuno, molti, sono infatti ancora nei guai, impossibilitati a fare, organizzare, pensare il loro lavoro come abituati da sempre. Tra questi c'è Marc Gianola, direttore d'orchestra di una Coppa Spengler che quest'anno potrebbe non giocarsi.
«Al momento la situazione è di grande incertezza – ha ammesso proprio il 46enne dirigente – non so infatti dire se riusciremo a organizzare il torneo. Dipende da come evolverà la situazione legata alla pandemia e, ovviamente, anche dalle decisioni che verranno prese dal Consiglio federale».
Nuove direttive mirate a regolare l'organizzazione delle manifestazioni sono attese per l'estate. Il tempo per programmare la kermesse natalizia c'è quindi, in teoria, tutto.
«Una deadline? Possiamo attendere al massimo fino a ottobre, forse novembre. E come noi i club. I margini di manovra non sono ampissimi».
Niente permessi, niente tifosi, niente torneo?
«Sicuro. Se non avremo il via libera per accogliere i vari fan, la Spengler non si farà. Una festa dell'hockey senza supporter non è pensabile. Non è possibile. Non sarebbe una festa».
Pure l'ipotesi rinvio è tramontata in fretta.
«Vero. L'unica collocazione possibile è quella attuale. Altre “finestre” disponibili, tra campionati e impegni della Nazionali, non ce ne sono. Se le limitazioni rimarranno fino a dicembre, allora dovremo arrenderci e dichiarare inattuabile l'edizione 2020 della kermesse».
Con il conseguente danno economico.
«Non esiste un'assicurazione sul torneo. O meglio, non esiste una copertura contro una pandemia».