Il 26enne non sta vivendo una stagione facile a Zurigo, ma anche la sua squadra non sta rendendo secondo le aspettative
Marc Aeschlimann: «Tutti a Zurigo si aspettano di più. Per la rosa che abbiamo dovremmo essere molto più in alto in classifica».
ZURIGO - Marc Aeschlimann sta vivendo una stagione difficile. Tuttavia di ingredienti segreti, nei momenti di difficoltà, non ce ne sono se non continuare a lavorare duramente. Ed è quello che sta facendo il 26enne.
Dopo dieci anni a Davos (fra giovanili e National League) la scorsa estate il figlio d'arte si è accordato con lo Zurigo, con cui fin qui ha accumulato 24 gettoni (nessun punto) a cui vanno aggiunte le 12 partite giocate con il farm team dei GCK Lions (tre gol e quattro assist).
Con una media di 4'20'' a match, il primo ad aspettarsi di più da sé stesso è il diretto interessato: «Chiaramente l'obiettivo è giocare di più. Non sono soddisfatto delle mie prestazioni, mi piacerebbe poter avere più ghiaccio. Al momento però è così e cerco di approfittare al meglio delle partite con i GCK Lions, dove ho maggiori responsabilità. L'obiettivo è quello di farmi trovare pronto».
Di pari passo, all'Hallenstadion la squadra non sta vivendo una stagione secondo le attese...
«Tutti a Zurigo si aspettano di più. Per la rosa che abbiamo dovremmo essere molto più in alto in classifica: reputo infatti la nostra una delle due migliori squadre del campionato. Purtroppo per adesso non siamo riusciti a trovare una certa stabilità. Due settimane fa abbiamo vinto tre gare di fila, mentre prima della pausa ne abbiamo perse tre consecutive. Dobbiamo invertire questo trend...».
Come ti spieghi queste difficoltà?
«È difficile da dire, se conoscessimo le risposte a quest'ora non saremmo certo sesti in classifica. Ne parliamo spesso in squadra dopo le partite, però come detto non è sempre facile mettere in pratica le intenzioni».
Domenica tornerai nella "tua" Davos...
«Sarà una partita molto speciale, la seconda in tre settimane. Tornare lì mi provoca sempre un'emozione incredibile, sono stati anni bellissimi».
Che allenatore è Rikard Grönborg?
«Con lui mi trovo bene. È molto calmo ed evita di parlare a caldo. Attende il momento giusto per dialogare con la squadra, non è sicuramente il tipo che alza la voce in spogliatoio».
Tornando a te, quali consigli arrivano da papà JJ?
«Non è la prima volta che vivo un momento difficile. Parliamo spesso, ma in questo momento non ho bisogno di troppi consigli. Credo di avere l'esperienza necessaria per uscirne e per guardare avanti con fiducia».
Con lo Zurigo hai firmato un contratto annuale: sul futuro cosa ci puoi dire?
«Sono concentrato sul presente, anche se in testa so benissimo cosa mi piacerebbe. Molto probabilmente l'anno prossimo ogni squadra potrà schierare sei stranieri e di conseguenza i posti in squadra per gli svizzeri diminuiranno. Non sarà dunque facile accasarsi da qualche parte. Comunque sì, qualche discussione c'è già stata, ma nulla di veramente concreto...».