Nuova lezione di stile da Alex Zanardi: «La F1, nessuna emozione».
BOLOGNA - La giovinezza rincorrendo la Formula 1, il coronamento del sogno, l’avventura americana, il terribile incidente al Lausiztring e… la vita che ricomincia con l’handbike e un universo di positività. Negli anni, Alex Zanardi ha continuato a raccoglier trionfi e applausi in qualsiasi disciplina tentata; ha continuato a sorprendere ed entusiasmare. E a collezionare storie. Come quelle raccontate a ESPN Brazil, dove ha ricordato (anche) Ayrton Senna.
«Un grande modello per me, che ho avuto la fortuna di conoscere - ha sottolineato il 53enne bolognese - Quando fui chiamato in Jordan, Ayrton venne a presentarsi. “Sono Ayrton”, “Lo so lo so”, risposi. E diventai tutto rosso. Lui volle aiutarmi e mi disse: “Siamo tutti essere umani, ma nessuno è magico. La tua è un’ ottima macchina, vedrai che te la caverai”. Sapevo che era un grande campione, in quel momento capii che era anche un grande uomo».
Zanardi ha però pure esposto il suo pensiero su sentimenti e vita.
«Le corse sono un'emozione incredibile ma la vita ti fa scoprire che ci sono cose più grandi. A 12 anni sognavo la Formula 1, così quando ci arrivai non provai alcuna sorpresa. Ho vissuto un’emozione più forte quando, per la prima volta dopo l’incidente del Lausiztring, sono riuscito a fare la pipì in piedi. La vita a volte riserva un destino beffardo, appare maledetta e bastarda, ma devi amarla lo stesso. Penso a Michael Schumacher, la sua vita sembra essere finita ma magari dentro di sé può averne ancora una qualche forma. Se potessi aiutare lo farei volentieri».