Per GastroSuisse, HotellerieSuisse e Swiss Catering Association è fondamentale "solo" la distanza sociale.
«Mascherine o visiere di protezione sono una misura supplementare al piano di protezione».
BERNA - Contrariamente al Ticino, nel resto della Svizzera l'uso delle maschere di protezione è ancora facoltativo nel settore alberghiero e della ristorazione. Le associazioni di categoria vedono comunque di buon occhio il loro utilizzo, che risulta più efficace di quello delle visiere protettive.
L'attuale piano per il settore alberghiero e della ristorazione offre una buona protezione contro l'infezione, scrivono in una nota GastroSuisse, HotellerieSuisse e Swiss Catering Association. Ciò che è fondamentale è che i dipendenti e gli ospiti mantengano una distanza minima di 1,5 metri.
Per le attività che non permettono di mantenere questa distanza, i dipendenti riducono il più possibile il tempo di contatto. L'uso di maschere o visiere di protezione è una misura supplementare oltre al piano di protezione, ricordano. Spetta agli alberghi e ai ristoranti decidere se utilizzarli o meno.
L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e le associazioni di categoria concordano sul fatto che le visiere non sono un sostituto adeguato delle maschere protettive.
In Ticino il Consiglio di Stato ha deciso di introdurre, a partire dal 20 luglio e fino al 9 agosto l'obbligo «per tutto il personale addetto al servizio alla clientela di ogni genere di struttura della ristorazione di indossare la mascherina facciale (che copra naso e bocca) o un adeguato dispositivo di protezione individuale, se non è protetto da un dispositivo strutturale in plexiglas o equivalente».