La Confederazione potrebbe dover sborsare un ulteriore miliardo per l'acquisto dei jet da combattimento F-35.
«Non c’è trasparenza sui costi di questi aerei», sottolinea la consigliera nazionale Sarah Wyss.
BERNA - Era il 27 settembre 2020, e il popolo svizzero approvava l’acquisto di nuovi jet da combattimento per sei miliardi di franchi. Una cifra non indifferente, questa, che però, secondo la SonntagsZeitung, potrebbe addirittura lievitare. La causa? Il massiccio aumento dei prezzi negli Stati Uniti e la grande richiesta degli F-35.
A suggerire un’esplosione dei costi, considerando che il Governo federale acquista gli aerei attraverso il Governo americano e alle stesse condizioni degli Stati Uniti, sono i dati di bilancio dell’Air Force americana. Quest’anno Washington spenderà infatti circa 4,6 miliardi per l’acquisto di 48 F-35, mentre per l’anno prossimo sono previsti costi per 3,9 miliardi per altri 33 velivoli. Da 96 milioni al pezzo, dunque, a 118. Per un incremento di ben 22 milioni a velivolo.
I prezzi accordati nell'ambito di “vendite militari estere” statunitensi, non sarebbero poi vincolanti, secondo la Defense Security Cooperation Agency, ma stabiliti con «stime basate sui migliorati dati disponibili». L’acquirente è così tenuto ad acquistare anche ad importi effettivi superiori.
I costi aggiuntivi, per la Svizzera, potrebbero così essere compresi tra il mezzo miliardo e il miliardo di franchi, sottolinea il domenicale zurighese. E il Consiglio federale spinge, mentre è ancora in corso la raccolta firme per l’iniziativa Stop-F-35, per accelerare l’acquisto degli aerei e firmare i contratti d’acquisto entro marzo 2023 alle condizioni prestabilite. Questo, per evitare una rinegoziazione e ulteriori incrementi di spesa.
Secondo la consigliera nazionale socialista Sarah Wyss, non importa quando verrà firmato il contratto. «L’F-35 sarà sicuramente più costoso di quanto ci viene fatto credere. Non c’è trasparenza sui costi di questi aerei da combattimento». «Questo», sottolinea infine, «mi infastidisce molto».