Le indicazioni emergono da un'analisi effettuata da AXA sulla base dei dati degli ultimi 15 anni.
ZURIGO - È Ginevra il cantone maggiormente colpito in Svizzera dal fenomeno dei furti con scasso perpetrati ai danni delle aziende: il rischio di subire un furto è quattro volte quello che si registra ad Appenzello. Il Ticino è a metà classifica. I criminali mettono in particolare le mani su merci, attrezzature, denaro contante e veicoli.
Le indicazioni emergono da un'analisi effettuata dall'assicuratore AXA sulla base dei dati degli ultimi 15 anni. La frequenza dell'attività dei malviventi (espressa come rapporto fra numero di furti con scasso notificati e totale delle aziende assicurate) si è attestata al 2,1% a livello svizzero.
Le differenze cantonali sono però importanti: ai primi posti figurano Ginevra (3,7%), Vaud (3,2%) e Neuchâtel (2,6%), agli ultimi Uri (1,0%), Appenzello Interno (1,0%) e Appenzello Esterno (0,9%). Il Ticino è all'1,9%, i Grigioni all'1,4%.
Il rischio di subire un furto con effrazione non dipende però solo dal luogo, ma anche dalla stagione e dal momento della giornata. In estate e in autunno AXA registra circa un quinto di casi in più rispetto a quanto osservato in inverno e primavera. «Questo potrebbe essere in relazione con le ferie: infatti generalmente gli scassinatori agiscono quando non c'è nessuno, quindi di sera, nel fine settimana e durante le vacanze aziendali», afferma Stefan Müller, responsabile sinistri nel segmento assicurazioni cose della filiale elvetica del colosso assicurativo francese, citato in un comunicato.
Nel 2022 AXA ha pagato 7,8 milioni di franchi per i furti con scasso nelle aziende, in media circa 6000 franchi per caso. Complessivamente negli ultimi 15 anni il numero degli episodi è diminuito. Nell'anno pandemico 2020 si è registrato un netto calo, ma da allora i furti sono di nuovo aumentati. In particolare nel mese di luglio 2022 gli scassi sono stati oltremodo frequenti. «È stata la prima estate normale dall'inizio della pandemia: cioè con una mobilità transfrontaliera come prima della pandemia», puntualizza Müller.
Benché nel raffronto pluriennale il numero dei sinistri sia diminuito, tendenzialmente il costo per singolo caso è in continuo aumento. Ciò dipende dal fatto che nel corso degli anni la refurtiva è cambiata: mentre in passato veniva spesso sottratto del denaro, oggi a essere trafugati sono piuttosto dispositivi elettronici e altri beni e merci di valore. "Nei locali commerciali viene detenuto meno denaro contante, motivo per cui i ladri puntano su altra refurtiva: ad esempio le baracche sui cantieri sono un obiettivo ambito da cui sottrarre attrezzi di pregio", spiega l'esperto.
Come proteggere al meglio la propria ditta? "Normalmente i ladri scelgono la via che presenta i minori ostacoli. Se porte e finestre sono bloccate per bene si arrendono in fretta", constata lo specialista. "Porte e finestre devono essere sempre chiuse, le prime a chiave, anche quando ci si assenta per breve tempo e soprattutto durante la notte". Speciali sistemi di chiusura e impianti di allarme offrono ulteriore sicurezza. "Inoltre gli oggetti di valore dovrebbero essere custoditi in un luogo sicuro, ad esempio in una cassaforte".
Importante è sapere che la compagnia assicurativa paga solamente se gli spazi erano chiusi a chiave. Infatti nell'assicurazione di cose per imprese è assicurato solo il furto con scasso, non il furto con introduzione clandestina. Secondo AXA per evenienze di quest'ultimo tipo, laddove possibile, le aziende dovrebbero stipulare un'apposita assicurazione complementare