Due specialisti del Corpo svizzero di aiuto umanitario stanno lavorando con un ingegnere ucraino per «trovare soluzioni a breve termine».
BERNA - La Svizzera sta inviando aiuti materiali e competenze tecniche all'Ucraina dopo la distruzione della diga di Kakhovka nella notte tra lunedì e martedì. Agli operatori della rete idrica saranno consegnati in tempi brevi pompe e tubi.
«Il Dipartimento federale degli affari esteri ha reagito rapidamente alla distruzione della diga di Kakhovka (vicino a Kherson) e alle inondazioni che ne sono seguite», ha indicato il Dfae oggi alla Keystone-Ats, commentando un articolo della "SonntagsZeitung".
Due specialisti in acqua potabile e risanamento (Wash) del Corpo svizzero di aiuto umanitario (Csa) stanno fornendo sostegno all'ambasciata svizzera a Kiev. Assieme a un ingegnere ucraino stanno «lavorando per trovare soluzioni a breve e medio termine» per prevenire danni dopo la distruzione della diga idroelettrica.
Un altro membro del Csa è stato inviato presso le Nazioni Unite per coordinare le misure di depurazione dell'acqua con le autorità ucraine.
Gli operatori della rete idraulica in loco, sopra la diga nella regione di Kherson, hanno urgente bisogno di attrezzature (pompe idrauliche, tubature). L'ambasciata svizzera si occupa della consegna. Ciò dovrebbe garantire il mantenimento dell'approvvigionamento idrico anche quando il livello dell'acqua è basso.
L'ambasciata sta inoltre collaborando con le comunità locali, gli ingegneri ucraini e organizzazioni non governative (Ong) per elaborare piani per la fornitura di impianti di trattamento delle acque e di serbatoi, spiega il Dfae.
Molte organizzazioni partner finanziate dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (Dsc) del Dfae hanno dovuto adeguare le loro attività per fornire aiuti d'emergenza alle persone colpite dalle inondazioni. L'organizzazione svizzera Partnership Fund for a Resilient Ukraine (Pfru), ad esempio, sta sostenendo le autorità di Kherson con la fornitura di serbatoi, generatori e scialuppe di salvataggio, oltre che con lo sminamento. Altre Ong stanno distribuendo kit igienici, attrezzature per alloggi d'emergenza e altri beni alle migliaia di persone colpite.
Il Dfae aggiunge che le mine trascinate via dall'acqua stanno complicando l'accesso e le operazioni di soccorso. Ci vorranno ancora «alcuni giorni» per valutare con precisione i danni e le necessità.