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SVIZZERA«Il tasso d'interesse minimo della previdenza professionale va portato all'1,25%"

04.09.23 - 18:54
È la raccomandazione della commissione LPP al Consiglio federale (a cui spetta la decisione).
Tipress
Fonte Commissione LPP
«Il tasso d'interesse minimo della previdenza professionale va portato all'1,25%"
È la raccomandazione della commissione LPP al Consiglio federale (a cui spetta la decisione).

BERNA - Per il 2024 la Commissione federale della previdenza professionale (Commissione LPP) raccomanda al Consiglio federale di aumentare di 0,25 punti percentuali il tasso d’interesse minimo della previdenza professionale, portandolo all’1,25 per cento. Questo tasso è il tasso minimo che deve essere corrisposto sull’avere di vecchiaia nel regime obbligatorio della previdenza professionale.

Le proposte dei membri della Commissione andavano dallo 0,50 al 2 per cento. Sono state prese in considerazione diverse varianti. Nella votazione finale, una netta maggioranza della Commissione si è espressa a favore di un tasso dell’1,25 per cento. In questo modo la Commissione ha tenuto conto della forte crescita dei tassi d’interesse in seguito all’aumento dell’inflazione. I parametri fondamentali per la decisione finale sono il rendimento medio a lungo termine delle obbligazioni della Confederazione e l’andamento di azioni, obbligazioni e immobili.

La performance del 2022 non è stata ottimale. L’anno scorso l’aumento dell’inflazione e dei tassi d’interesse ha portato a un netto calo sui mercati finanziari. Nell’anno in corso la situazione si è perlopiù normalizzata. La formula della Commissione LPP, con cui a fine luglio del 2023 si otteneva un valore dello 0,54 per cento, tiene conto dei requisiti legali. Oltre a questi requisiti vengono prese in considerazione altre condizioni quadro, tra cui la sostenibilità del tasso per gli istituti di previdenza e il rafforzamento della fiducia nella previdenza professionale. Nel limite del possibile, il tasso d’interesse minimo dovrebbe essere in linea, a lungo termine, anche con l’evoluzione dei prezzi e dei salari. Se in passato questo obiettivo è stato superato, attualmente non è più così, visto il perdurare di un’inflazione elevata. La Commissione ha tenuto conto di questo fatto.

Considerata la difficile situazione sui mercati finanziari ha tuttavia rinunciato a raccomandare al Consiglio federale un aumento superiore a 0,25 punti percentuali. Occorre ugualmente considerare che i redditi di un istituto di previdenza non possono essere utilizzati interamente per corrispondere il tasso d’interesse minimo. Gli istituti di previdenza hanno infatti l’obbligo di onorare i loro impegni legali nei confronti dei beneficiari di rendite e di costituire riserve di fluttuazione e accantonamenti. Essi devono inoltre coprire i costi amministrativi dell’istituto di previdenza, se non sono finanziati altrimenti.

Nel formulare la sua raccomandazione, la Commissione LPP ha inoltre tenuto conto del fatto che quello proposto è un tasso d’interesse minimo. Questo significa che l’organo supremo paritetico degli istituti può fissare un tasso superiore, se la situazione finanziaria lo permette. Spesso, tuttavia, gli istituti di previdenza che assicurano soltanto il regime obbligatorio della previdenza professionale e risentono quindi dell’aliquota di conversione elevata non hanno questa possibilità.

La decisione in merito a una eventuale modifica del tasso d’interesse minimo spetta al Consiglio federale.

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COMMENTI
 

Webster 1 anno fa su tio
Già poi lo Stato ti fattura il 5% di interessi se paghi le tasse in ritardo. Vergogna!

Tirasass 1 anno fa su tio
Va bene stabilire il minimo, ma poi occorre obbligare ad aimentare quando i mercati rendono, se no ci fanno la cresta
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