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SVIZZERALa conferenza stampa di Migros, dopo l'annuncio della maxi-ristrutturazione

02.02.24 - 12:05
1'500 posti di lavoro tagliati, molti altri (verosimilmente) a rischio. I vertici della M arancione fanno chiarezza sul futuro del gruppo.
Keystone-ATs
La conferenza stampa di Migros, dopo l'annuncio della maxi-ristrutturazione
1'500 posti di lavoro tagliati, molti altri (verosimilmente) a rischio. I vertici della M arancione fanno chiarezza sul futuro del gruppo.

ZURIGO - 1'500 posti di lavori a tempo pieno, è questo il costo (umano) della colossale operazione di ristrutturazione decisa da Migros.

La grande M arancione ha infatti deciso di scorporare, e rivendere, alcune delle sue aziende come Hotelplan, Melectronics, Mibelle e SportX. L'obiettivo di questa strategia è permettere al gruppo di concentrarsi in maniera totale sulla rivendita al dettaglio.

Per fare chiarezza sulla decisione, oggi l'intera dirigenza di Migros ha presenziato alla conferenza stampa con i media.

Una buona annata - La mossa, conferma la presidente dell'Associazione delle cooperative Ursula Nold è giustificata «dal rapido mutamento del contesto, sia geopolitico sia tecnologico, in cui ci troviamo a operare, le abitudini delle persone sono cambiate e noi vogliamo adeguarci. Vogliamo restare il numero uno del commercio al dettaglio svizzero ed essere in grado di soddisfare tutte le fasce di acquirenti».

Nold conferma come nel 2023 questo status di primo dettagliante elvetico è confermato: «È stata un'ottima annata, superiore alla precedente, questo grazie ai risultati del nostro business centrale, ovvero quello delle vendite».

Tornare a puntare sulle vendite - E proprio sulle vendite che Migros vuole tornare a puntare: «Al momento il nostro gruppo è molto complesso da gestire, proprio per via della natura eterogenea dei suoi business. Vogliamo semplificare, ma non sarà una razionalizzazione fine a sé stessa», spiega il direttore Mario Irminger «la nostra intenzione è quella di investire circa 8 miliardi di franchi nei nostri supermercati: per ridurre i prezzi, per reinventare il concetto di negozio di Denner e anche per ampliare la nostra offerta online».

Parlando delle aziende che verranno scorporate, Irmingen commenta: «In ogni caso non siamo i proprietari giusti per queste aziende, cercheremo dei nuovi proprietari che vadano bene per Hotelplan e Mibelle, per i clienti e dipendenti non dovrebbe cambiare nulla».

Hotelplan col vento in poppa, guarda all'estero
Risultato d'esercizio sfavillante (+21%) in un periodo in cui i viaggi vanno forte, Hotelplan sembra tutto fuorché un ramo secco: «Nel 2023 abbiamo ottenuto un risultato straordinario», commenta in conferenza stampa il direttore Miche Gruber, «siamo molto ben posizionati per una vendita che riteniamo lo scenario migliore». Il motivo è legato al cambiamento radicale avvenuto nell'azienda - e nel turismo - dalla sua fondazione: «Nasciamo come azienda pensata da Gottlieb Duttweieler per una clientela popolare e per sostenere gli hotel svizzeri, al giorno d'oggi trattiamo invece perlopiù viaggi - e soggiorni - all'estero e clientela straniera. Non è più questione di riempire i treni di turisti da mandare in Ticino. In questo senso per noi esistono alternative migliori rispetto alla Migros».

Destino incerto per i negozi specializzati - Un po' più complessa, la situazione di Sportx e Melectronics: «Nel presente attuale i nostri negozi specializzati si trovano in una situazione difficile, non sono in grado di competere con la concorrenza dei rispettivi leader di mercato. Prima di procedere alla vendita valuteremo alla futura profittabilità di entrambi. Se Coop fosse interessata? Sono liberissimi di farsi avanti».

Per quanto riguarda i circa 1'500 licenziamenti, all'interno di tutto il gruppo, il boss di Migros chiosa: «Sosterremo attivamente i collaboratori nella ricerca di una nuova occupazione».

«Sappiamo che c'è rabbia e preoccupazione», aggiunge Ursula Nold, «ma finalmente c'è anche un po' di chiarezza, siamo pronti a supportare chi verrà licenziato».

Altri 6'500 posti che traballano
Il personale delle aziende del Gruppo che verranno scorporate non verrà direttamente toccato, conferma e ribadisce Migros. Si tratta di circa 6'500 persone il cui futuro è in ogni caso assai incerto. Questo perché, al momento della vendita è molto probabile che l'acquirente finisca per licenziare. Le motivazioni possono essere diverse, sia per contenere i costi e massimizzare il profitto sia - ancora più probabile - per ridondanza di personale, soprattutto per quanto riguarda la logistica. In questo senso, anche secondo Irminger, le aziende più "al sicuro" restano Hotelplan e Mibelle: «Non dovrebbero esserci grandi tagli, ma se qualcuno rilevasse Sportx o Melectroncs le cose potrebbero essere differenti a dipendenza di chi sarà l'acquirente».

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COMMENTI
 

Elisa_S 9 mesi fa su tio
Chissà chi tra due acquirenti potenziali per industria dei cosmetici Mibell sceglierebbero ? L acquirente Tedesco che offre di meno o l' acquirente Asiatico che offre di più ?

mastermi 9 mesi fa su tio
molti criticano i frontalieri e poi vanno da questi fenomeni a fare la spesa, pur sapendo ( almeno in ticino ) che la maggior parte dei lavoratori sono frontalieri e in piu' hanno prezzi proibiti. Oh fate scena, o e' masochismo.....da anni ho rinunciato ( dove posso ) a fare la spesa qui da noi.

CHGordola 9 mesi fa su tio
Un altro motivo possono essere le casse automatiche: non si ammalano, non vanno in maternità e una volta ammortizzate costano poco, inoltre le persone che rubano anche con i cassieri... la dura realtà dell'automazione e della digitalizzazione, porta vantaggi e svantaggi...

CHGordola 9 mesi fa su tio
Risposta a CHGordola
*scusate, le persone che rubano, rubano anche con i cassieri*

M70 9 mesi fa su tio
tutti i grandi Magazzini hanno fatto fallire i piccoli negozi..ed ora hanno alle dipendenze la maggioranza di personale non residente e vendono a prezzi non alla portata di tutti quindi anche se dovessero chiudere non piange nessuno

rosi 9 mesi fa su tio
in Italia va bene, libero mercato. Ma chi si proclama ticinese doc dovrebbe fare la spesa anche in Ticino, andare nei negozi piccoli dove si trovano ottimi prodotti per sostenere il commercio locale. Non solo criticare ma fare in concreto qualche cosa per il Ticino.

Rigel 9 mesi fa su tio
Risposta a rosi
Lo farei volentieri se avessi una paga che me lo permette.

fugu 9 mesi fa su tio
Risposta a rosi
Questo solito discorso va bene fino a un certo punto, ma a prezzo uguale fra mortadella qui e prosciutto di San Daniele là, io ho fatto la mia scelta. Allo stesso modo, 80'000 Italiani hanno scelto di venire a lavorare in Svizzera ogni giorno, e fanno bene, io farei lo stesso al loro posto. È la legge della migliore offerta. I ristoranti e i supermercati "ticines nustran", dove credi che comprino la loro merce? In Italia, la comprano. Carne dal Brasile, dall'Argentina, mica da Nidwald, leggi le etichette e le carte dei menù. Sveglia!

Voilà 9 mesi fa su tio
Risposta a rosi
Stanno vendendo le aziende che non hanno niente a che vedere con il commercio al dettaglio, nel quale intendono invece investire 8 miliardi di franchi, per cui la ristrutturazione non è dovuta a chi fa la spesa all'estero. Dovrebbero però lasciare stare Duttweieler, i cui principi vendono ricordati quando fa comodo. Duttweieler ad esempio era contrario alla vendita di alcolici, per aggirare l'imposizione del fondatore, Migros ha dapprima acquisito Denner, poi ha tentato di convincere i soci a votare per permettere la vendita di alcolici in tutte le proprie filiali.

Voilà 9 mesi fa su tio
Risposta a Voilà
principi vengono ricordati

rosi 9 mesi fa su tio
Risposta a fugu
anch'io quando sono in Italia compero le buone cose che ci sono. Il mio pensiero é rivolto ai ticinesi doc che sono sempre arrabbiati con i nostri cugini italiani, frontalieri, ecc., che vogliono una Svizzera a loro misura ma non si rendono conto che il mondo é cambiato.

marlow 9 mesi fa su tio
Risposta a fugu
Ti aggiungo una mia sopresa, alla scoperta avuta da poco tempo,... il pepe famoso di una nostra valle ticinese, da dove proviene ? Inteso lavorato/ prodotto/ coltivato? Affaire a souivre...

mastermi 9 mesi fa su tio
Risposta a rosi
concordo

Lo stolto errante 9 mesi fa su tio
I grandi magazzini e distributori li boicotto da anni… conosco i miei 3/4 contadini e macellai… il resto lo faccio a mano, prendendomi il tempo e perdendolo per altre attività , ma va bene così… ormai si passa una vita a lavorare, per gli altri e per noi… non ci si ferma mai è questo il reale problema… il tempo

chivas 9 mesi fa su tio
boicottare la M. senza se e senza ma.

Disà 9 mesi fa su tio
Risposta a chivas
da mo

Gus 9 mesi fa su tio
In passato hanno fatto di tutto(soprattutto con i camion) per far morire i negozi di paese. E i danarosi cittadini non hanno aperto bocca. Ora sicuramente non piango io, che a suo tempo sono stato fregato. Chi è causa del proprio male pianga se stesso. Wow!

Porinum 9 mesi fa su tio
É già da tempo che non ci vado alla grande M arancione. Continuo tranquillo a fare la spesa oltreconfine

fugu 9 mesi fa su tio
Risposta a Porinum
Bravo/a. Ho cominciato anch'io a comprare in Italia. Prodotti eccellenti, prezzi senza concorrenza, personale sempre cordiale e anche sorridente malgrado i magrissimi stipendi, non si lamentano mai, non tirano musi lunghi, sono contenti di avere un lavoro. A quel paese Migros e compagnia! Non l'hanno voluta capire, adesso si arrangino. Antipatici e stolti, ottusi, insistenti nell'errore: ciapala a mo'!

Se7en 9 mesi fa su tio
Risposta a fugu
🤣 … si certo, ma forse non hai ancora capito che buona parte che lavorano nei grandi magazzini, vedi anche Aldi, Lidl e la stessa Coop etc etc, sono impiegati le stesse persone che provengono da dove tu vai a fare la spesa (Italia)…! Quindi prima di additare sempre il personale che ci sono nel nostro Cantone, spacciandoli per lunatici, poco sorridenti e con il broncio.., verifica anche se sono effettivamente residenti o …! Di là ti sorridono etc etc perché senza il ticinesotto o meglio i residenti nel Canton Ticino, farebbero la fame anche loro e chiudono baracca e burattini…! Noi li facciamo molto comodo per la loro sopravvivenza..!

Se7en 9 mesi fa su tio
Risposta a Se7en
* chiuderebbero…

fugu 9 mesi fa su tio
Risposta a Se7en
Bravo, hai proprio centrato il problema. Frontalieri che hanno stipendi di lusso qui (per loro) e che si permettono di fare il broncio e guardare dall'alto uno che magari è ingegnere, saranno i primi silurati, almeno lo spero di cuore. Vadano a lavorare per 1400 euro al mese al Paese (se trovano lavoro), a rimpiangere di non aver fatto uno sforzetto quando erano in paradiso...

Se7en 9 mesi fa su tio
Risposta a fugu
👍

rosi 9 mesi fa su tio
i tempi cambiano, ora si compera moltissimo online. Meglio se la Migros ritorna come negozio di alimentari. Poi questo esagerato modo di tutti noi di comperare, comperare, comperare. Forse é il momento d'iniziare a pensare ad una decrescita possibile.

Rosso Blu 9 mesi fa su tio
Vi siamo vicino non aiuta a chi si troverà in difficoltà perché voi pensate solo ed unicamente ai vostri interessi e obiettivi. Dovevate correre ai ripari molto tempo fa sull'andamento del mercato e abitudini acquisti dei Clienti. Ma intanto in Alto le sedi sono sempre calde e ben imbottite.
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