L'accusa è di amministrazione infedele aggravata e corruzione passiva
BELLINZONA - Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha chiesto oggi pene di 35 mesi per dell'ex segretario generale della Federazione internazionale di calcio (FIFA) Jérôme Valcke, di 28 mesi per il proprietario di BeIN Media Group e presidente della compagine di calcio Paris-St-Germain, Nasser Al-Khelaïfi e di 30 mesi per il terzo imputato nel processo in appello sui diritti televisivi della FIFA.
Per la procuratrice Cristina Castellote, Jérôme Valcke deve essere riconosciuto colpevole di amministrazione infedele aggravata e corruzione passiva. La condanna per falsità in documenti deve essere confermata e portare ad un adeguato aumento della pena richiesta. Nasser Al-Khelaïfi deve essere condannato per istigazione all'amministrazione infedele e il terzo imputato per istigazione all'amministrazione infedele e corruzione attiva.
Le parti hanno stabilito un «accordo corrotto»: la procuratrice ha aperto la sua requisitoria facendo riferimento al verdetto della Corte degli affari penali nell'autunno del 2020, che ha portato alla condanna del solo Jérôme Valcke, per falsità in documenti.
L'assoluzione di Nasser Al-Khelaïfi, Valcke e del terzo imputato per le accuse di corruzione «spiega perché siamo qui», due anni dopo, ha aggiunto la procuratrice. Quest'ultima ha ritenuto che la prima istanza abbia fatto una lettura selettiva della legge e della giurisprudenza sulla corruzione.
Castellote ha definito il verdetto della Corte degli affari penali come «un verdetto di altri tempi» quando la corruzione privata non era punita. «Vi esorto ad uscire da questa visione superata», ha detto.