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PERÙ / SVIZZERALiberati gli oltre 100 turisti sequestrati, tra loro anche uno svizzero

05.11.22 - 11:36
Il sequestro era avvenuto a Cuninico, in Perù. Il governo dopo la trattativa: «La nostra richiesta è stata accettata»
AFP
Fonte ats
Liberati gli oltre 100 turisti sequestrati, tra loro anche uno svizzero
Il sequestro era avvenuto a Cuninico, in Perù. Il governo dopo la trattativa: «La nostra richiesta è stata accettata»

LIMA - Al termine di una trattativa, sono stati liberati gli oltre 100 turisti, tra i quali uno svizzero, sequestrati in Perù da membri della comunità di Cuninico, nel distretto di Urarinas della provincia di Loreto. Stanno già tornando a casa, ha dichiarato il ministro peruviano del turismo Roberto Sanchez.

Il sequestro - durato un giorno - era avvenuto per protestare contro l'inazione del governo dopo una fuga di petrolio da un oleodotto. I rapiti erano 27 turisti provenienti da Stati Uniti, Spagna, Francia, Gran Bretagna e Svizzera e circa 80 peruviani.

«Dopo aver discusso con il capo villaggio di Cuninico, la nostra richiesta di liberazione è stata accettata», aveva fatto sapere il governo peruviano. Il leader locale Watson Trujillo Acosta aveva confermato la decisione alla radio RPP, secondo quanto riporta l'agenzia tedesca Dpa. «Il rispetto per la vita deve essere al primo posto. Faremo in modo che le persone sulla nave possano essere portate a destinazione», erano state le sue parole.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) aveva in precedenza dichiarato all'agenzia Keystone-ATS che l'ambasciata era in contatto con l'ostaggio svizzero, il quale aveva affermato di stare bene. Tra le altre persone vi sarebbero turisti provenienti da Stati Uniti, Spagna, Francia, Gran Bretagna e Germania.

Gli abitanti del villaggio avevano fermato una nave sul fiume Marañón e trattenuto i passeggeri. L'obiettivo era indurre il governo ad agire dopo che il petrolio è ripetutamente fuoriuscito da un oleodotto della compagnia energetica Petroperú, inquinando lo stesso corso d'acqua. L'azienda sostiene che la struttura sia stata deliberatamente danneggiata in diverse occasioni.

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