La Camera dei Cantoni ha approvato una revisione del Codice civile.
BERNA - Anche le coppie omosessuali devono potersi unire in matrimonio. Ne è convinto il Consiglio degli Stati che ha approvato, con 22 voti contro 15 e 7 astenuti, una revisione del Codice civile. Le discussioni oggi si sono essenzialmente incentrate sulla necessità o meno di modificare la Costituzione per aprire il matrimonio alle coppie dello stesso sesso.
La nozione di matrimonio contenuta nella Costituzione federale viene ancora oggi intesa nella società quale unione tra un uomo e una donna, ha sottolineato Martin Schmid (PLR/GR). Per questo motivo l'introduzione del matrimonio per le coppie omosessuali deve poggiare su una solida base costituzionale, ha aggiunto.
Una questione così rilevante dal profilo politico-sociale, ha affermato Beat Rieder (PPD/VS), deve essere sottoposta al Popolo e ai Cantoni non solo per considerazioni di costituzionalità ma anche per motivi politico-democratici. Una semplice modifica legislativa indebolirebbe la legittimità del progetto, ha sostenuto.
Per la maggioranza del plenum il progetto rappresenta la realizzazione di un lungo percorso (l'iniziativa parlamentare risale al 2013 ndr.), irto di ostacoli, per la piena uguaglianza di tutti davanti alla legge, tenuto conto dell'evoluzione delle mentalità in seno alla società non più disposta a tollerare discriminazioni basate sull'orientamento sessuale. La Costituzione federale garantisce il diritto al matrimonio e alla famiglia, senza definire il sesso, ha ricordato l'ecologista ginevrina Lisa Mazzone (l'articolo 14 della Costituzione afferma "Il diritto al matrimonio e alla famiglia è garantito", ndr).
Da una prospettiva storica, ha sostenuto il relatore commissionale Carlo Sommaruga (PS/GE), il diritto al matrimonio sancito dalla Costituzione federale è nato come un diritto volto a tutelare da impedimenti al matrimonio di natura religiosa o economica previsti nelle legislazioni cantonali. Ciò non impedisce dunque al legislatore di modificare le caratteristiche del matrimonio sancite dal Codice civile per aprire alle coppie dello stesso sesso.
Per quanto riguarda l'accesso alla donazione di sperma per le coppie lesbiche, i "senatori" hanno introdotto una divergenza con il Nazionale esprimendosi a favore di una regolamentazione più precisa e differenziata, che tenga meglio conto del diritto del bambino di conoscere la sua ascendenza.
La proposta di Benedikt Würth (PPD/SG) di rinviare la questione a un momento successivo, nell'attesa di chiarimenti giuridici, è stata respinta con 20 voti contro 15 e 3 astenuti.
Il Consiglio degli Stati vuole che la moglie della madre venga registrata anch'essa come madre del bambino solo in caso di donazione di sperma. Inoltre, la moglie della madre del bambino non dovrebbe poter contestare la maternità dopo una donazione di sperma alla partner.
Il progetto in breve - Le grandi linee del disegno di legge sono note: le disposizioni che attualmente disciplinano il matrimonio si applicherebbero in futuro anche a quelli fra persone dello stesso sesso. Di conseguenza, non sarà più possibile costituire nuove unioni domestiche registrate.
I partner che hanno contratto un'unione domestica registrata, qualora questa revisione dovesse entrare in vigore, potranno comunque continuare a restare vincolati da tale istituto giuridico. Allo stesso tempo, chi lo desidera potrà convertire l'unione domestica registrata in matrimonio senza inutili ostacoli burocratici.
Il progetto prevede inoltre adeguamenti alle disposizioni del diritto internazionale privato. Attualmente, infatti, il matrimonio celebrato all'estero da una coppia omosessuale è riconosciuto in Svizzera quale unione domestica registrata.
L'oggetto va al Nazionale per l'esame delle divergenze.