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SVIZZERAC'è chi vuole una terza Camera parlamentare: «Quella climatica»

19.09.23 - 11:12
L'idea proviene da Sonia Seneviratne, professoressa all'ETH e membro del gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici.
Deposit / ETH
Nel tondo la professoressa dell'ETH Sonia Seneviratne.
Nel tondo la professoressa dell'ETH Sonia Seneviratne.
Fonte ats
C'è chi vuole una terza Camera parlamentare: «Quella climatica»
L'idea proviene da Sonia Seneviratne, professoressa all'ETH e membro del gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici.

BERNA - Creare una terza camera parlamentare federale - oltre al Consiglio Nazionale e al Consiglio degli Stati - per favorire la causa del cambiamento climatico: è l'idea della scienziata Sonia Seneviratne, professoressa al politecnico federale di Zurigo (ETH) e membro dell'IPCC, il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici.

«Siamo in una situazione di crisi», argomenta la ricercatrice in un'intervista a La Liberté e alle testate romande a essa collegate. «Alla base dell'iniziativa c'è l'ammissione di un fallimento: perché non possiamo avanzare più rapidamente in politica, perché non riusciamo a trovare soluzioni che possano essere sostenute dalla maggioranza della popolazione?».

Secondo Seneviratne vi sono due ostacoli principali. «In primo luogo, l'orizzonte temporale su cui si concentrano i politici: rieletti ogni quattro anni, tendono a privilegiare le decisioni che hanno un impatto rapido. Nel caso del riscaldamento globale, abbiamo a che fare con un problema a lungo termine che richiederà sforzi - per cambiare le nostre abitudini - che non saranno necessariamente popolari, ma sono necessari per evitare una situazione sempre più catastrofica. L'impatto delle decisioni di questo parlamento si farà sentire tra 20 anni».

Il secondo problema è che i parlamentari si allineano alle posizioni del loro partito e la polarizzazione è aumentata negli ultimi anni. «Sembra essere diventato difficile scendere a compromessi per il bene comune», osserva la professoressa in dinamica del clima terrestre all'ETH.

Ecco quindi emergere l'idea di un terza camera, proposta da Seneviratne e da altre personalità della Svizzera tedesca in un libro ("Wit einem Zukunftsrat gegen die Klimakrise. Warum die Schweiz eine dritte Parlamentskammer braucht"). «Questo nuovo organismo si concentrerebbe su questioni di lungo periodo. Sarebbe composto da persone estratte a sorte, in modo da essere rappresentative della popolazione. Questa camera avrebbe il diritto di porre il veto sulle decisioni parlamentari soggette a referendum. L'Assemblea federale potrebbe tuttavia revocare tale veto con una maggioranza qualificata».

La terza camera avrebbe inoltre la facoltà di avanzare proposte. «Poiché i suggerimenti verrebbero elaborati da un organismo non polarizzato su linee di partito, potrebbero portare a discussioni più costruttive e a soluzioni più vicine alle richieste della popolazione», si dice convinta la 49enne.

«Recenti sondaggi mostrano che la principale preoccupazione dell'opinione pubblica è la crisi climatica», insiste l'esperta che ha partecipato all'estensione di diversi rapporti internazionali. «Detto questo, non possiamo sapere in anticipo quali decisioni prenderebbe un tale consiglio. Data la sua composizione rappresentativa, sono però certa che i suoi suggerimenti porterebbero maggiori compromessi», aggiunge l'intervistata.

«La domanda è se sia possibile considerare i nostri interessi non solo a breve termine, ma anche sul lungo periodo. I redattori della Costituzione del 1848 avevano anche una visione per il futuro della Svizzera: forse è il momento di ripensare la nostra visione», sostiene la docente con studi all'università di Losanna, all'ETH e al Massachusetts Institute of Technology (MIT). «Passiamo da una crisi all'altra, come per esempio il Covid-19, Credit Suisse e così via. Spesso ci troviamo di fronte a crisi che richiederebbero di saper anticipare».

«La Svizzera ha una storia di innovazione, ad esempio in campo ferroviario. Le prime generazioni di svizzeri non hanno avuto paura di intraprendere percorsi innovativi e pionieristici. Oggi, invece, tendiamo a riposare sugli allori. Se vogliamo essere fedeli alla storia della Confederazione dobbiamo continuare a essere pionieri anche nel quadro istituzionale», conclude Seneviratne.
 
 

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COMMENTI
 

Evry 1 anno fa su tio
Quella climatia per i Verdi-Anguria ; vergogna

LaLussy 1 anno fa su tio
Componenti scelti con un tiraggio a sorte? Che poi uno potrebbe essere sbattuto fuori se la maggioranza sarà d'accordo? Questo forse per creare una camera fatta di persone con le stesse idee per raggiungere i loro meri obiettivi e lucrare sulla popolazione! 💩

Voilà 1 anno fa su tio
Non serve una terza camera, bastano 2 camere che fanno l'interesse del popolo.

Brasil63 1 anno fa su tio
Mancava solo un'altra banda di bambela

tbq 1 anno fa su tio
«Le prime generazioni di svizzeri non hanno avuto paura di intraprendere percorsi innovativi e pionieristici.» Il problema è che i percorsi innovativi e pionieristici sono una cosa; le proposte astruse sono tutt'altro.

Righe76 1 anno fa su tio
Ma anche no!

Nmemo 1 anno fa su tio
Questi confondono la funzione politica del parlamento con un’istituzione scientifica di supporto, invocando addirittura poteri decisionali (supra).

vulpus 1 anno fa su tio
Si creano ulteriori posti di lavoro lautamente remunerati e che non concluderanno nulla se non l'emissione di proclami. Guardiamo cosa è stato fatto per l'ambiente e per il contenimento del consumo energetico: solo un aumento di tasse e incremento di consumi. Il tutto nella direzione sbagliata.

Giovanna D’Arco 1 anno fa su tio
Quella del cetriolo verde 🤦🏻

El Lobo loco 1 anno fa su tio
Ci manca giusto questa...

Focus123 1 anno fa su tio
🤣🤣🤣🤣🤣

Rigel 1 anno fa su tio
e perché non una cameta per le pari opportunità, una per i no vax, una per....

Tirasass 1 anno fa su tio
Meglio sarebbe una camera di "riflessione", nel senso di imparare a farlo x tutti i temi uscendo dalle ideologie

sWiSs_PiRaTe 1 anno fa su tio
io ci starei, mettiamo la questione a votazione e vediamo che cosa ne pensa la popolazione.

Sciguetto 1 anno fa su tio
😂😂😂😂 proprio una… scienziata 🤡

Pippopeppo 1 anno fa su tio
Più diamo fiato a questi tromboni e più ne vorranno, e a proposito delle innovazioni in campo ferroviario la lungimiranza di queste risorse le stiamo vivendo noi in Ticino

Johnnybravo 1 anno fa su tio
Risposta a Pippopeppo
Tromboni... laureati ;) È una professoressa al Politecnico Federale di Zurigo (ETH) e membro dell'IPCC. Non una professoressa alla CEPU, forse, ma dico forse, sa qualcosina in più di te su questo argomento. Preferisco ascoltare persone competenti anziché chi fa solo chiacchiere da bar. Per esempio, se tu preferisci andare da un carrozziere quando hai mal di denti o da un medico per sistemare una grondaia, sei libero di farlo. Personalmente, ritengo che sia meglio seguire chi ha le competenze specifiche per quel determinato tema, anziché affidarsi al nulla cosmico.

Sciguetto 1 anno fa su tio
Risposta a Johnnybravo
Beh, dopo tutto quello che abbiamo letto/sentito/visto, propinatoci da “scienziati” a proposito del covid io sarei cauto, molto molto cauto, nel fidarmi aprioristicamente. Non dimentichiamo che “loro” saranno scienziati, ma “noi” non abbiamo le conoscenze per stabilire chi ha torto o ragione e decidiamo di favorire chi la pensa come noi 😉. Un po’ come con le bombe intelligenti, se sganciate da chi proprio intelligente non è…
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