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LOCARNO21 film in corsa per il Pardo d'oro

25.07.06 - 16:50
Ti Press
21 film in corsa per il Pardo d'oro

LOCARNO - Sono 21 i film in gara, tra cui solo sette opere prime. Una quindicina invece i paesi rappresentati. Ci saranno registi affermati come il catalano Marc Recha («Dies d’Agost»), il tedesco Iain Dilthey («Gefangene»), il georgiano Dito Tsintsadze («Der Mann von der Botschaft») o l’italiana Roberta Torre («Mare Nero») confermano ed affinano il loro linguaggio poetico.

Registi più giovani, come il cubano Jorge Luis Sanchez o il sardo Enrico Pau, non esitano a ricorrere alle armi del melodramma per raccontare dei destini singolari, uno legato alla desolata realtà cubana, l’altro alla crisi italiana. Ed altri registi ancora più giovani, come il portoghese Hugo Vieira da Silva o il francese François Laurent Achard, ci fanno immergere in situazioni di crisi crudeli ed allo stesso tempo radiose.

Numerosi film mettono l’accento sulla difficile relazione tra gli adulti, che sembrano aver perduto i loro punti di riferimento, ed i bambini o gli adolescenti, tagliati fuori dal mondo che li circonda. Potremo vivere lo sguardo di una donna di servizio rivolto ad una coppia alla deriva nel film dell’iraniano Asghar Farhadi, lo scambio tra una psicologa giudiziaria e l’adolescente che deve interrogare in «Stephanie Daley» di Hilary Brougher, o i rituali d’iniziazione di due nuotatori in «Agua» di Veronica Chen.

Questi film, pur mostrando una grande differenza di mezzi stilistici, hanno in comune la creazione di un ritratto, di volta in volta drammatico o ironico, della società contemporanea. Come il belga Joaquim Lafosse in «Ça rend heureux», il suo
secondo lungometraggio, in cui racconta la storia (molto autobiografica) di un regista che, dopo il fallimento commerciale del suo primo film («Folie privée», presentato in concorso a Locarno !), cerca di fare un film senza soldi e con uno staff tecnico ed artistico di disoccupati. Con molto senso dell’umorismo (nero) sottolinea lo stato di miseria di un’Europa in cui gli abbandonati costituiscono la maggioranza.


Il Concorso Cineasti del presente

Cineasti del presente ha sempre rappresentato per Locarno la palestra ideale per le scoperte e gli eventi importanti, sia stilistici che tematici, e tale deve restare. Sia tramite una selezione di opere che, a titolo diverso, documentano il presente, sia tramite il nuovo Concorso Cineasti del presente, luogo ambizioso e molto vario dell’inventiva cinematografica che prosegue e rinforza la tradizione di questa sezione, oltrepassando imprevedibilmente il confine sempre più evanescente tra finzione e realtà.

Dal sublime «Fragments sur la grâce», nel quale il francese Vincent Dieutre indaga sulla storia del Giansenismo utilizzando dei testi e racconti scritti all’epoca a Port-Royal, ai nuovi «Three Digital Shorts», prodotti dal Festival di Jeonju, in Corea, realizzati da Eric Khoo, Pen-Ek Ratanaruang e Djamshed Usmonov, passando per il documentario tra realtà e finzione «Street Thief» dell’americano Malik Bader, il concorso vanta la presenza di alcuni registi affermati – come la giapponese Naomi Kawase, il libanese Ghassan Salhab, la lettone Laila Pakalnina, gli italiani Giuseppe Maderna e Carlo Luglio – e numerose rivelazioni, dal giapponese Omori Tatsushi con «Whispering of Gods» alla francese Florence Colombani con «L’étrangère». Questo concorso porterà al festival un vento di novità e di originalità.

 
Ecco i film del concorso internazionale in corsa per il Pardo d'oro
 
 
AGUA
di Veronica Chen – Argentina/Francia – 2006 – 89 min
con Rafael Ferro, Nicolás Mateo
PRIMA INTERNAZIONALE
Il progetto di questo film era passato nel 2003 a Locarno nell’ambito di “Argentinos
Juniors”. È la storia di un campione di nuoto che, ingiustamente accusato di essersi
doppato per prepararsi alla maratona di nuoto di Santa Fe in Argentina (57 Km), si ritira nella completa solitudine. Anni dopo, per cercare di lavare quest’onta, vuole partecipare di nuovo alla maratona. Qui incontra un giovane nuotatore che lavora duro per essere selezionato dalla nazionale argentina. Il vecchio, identificatosi con il giovane nuotatore, chiede a quest’ultimo di essere la sua guida sulla barca che segue i maratoneti. L’acqua, sempre presente nel film, è il luogo delle iniziazioni, degli incontri, delle speranze e delle delusioni. Soprattutto metafora della nascita e della rinascita.

BLACK EYED DOG
di Pierre Gang – Canada – 2006 – 92 min
con Sonya Salomaa, Brendan Flether, David Boutin, Fred Ewanuick, James Hydman
PRIMA MONDIALE
 
Nel 1974 la protagonista era un’adolescente decisa a seguire le tracce del suo idolo Joni Mitchell. A 30 anni fa la cameriera e nessuna l’ha più sentita cantare, prigioniera anche di una madre ricoverata, di un padre assente e di un compagno violento. Quando un serial killer evade dalla prigione locale, si lascia andare e commette uncrimine che mette alla prova il suo coraggio e che le dà la possibilità di riprendere il controllo della sua propria vita.

BODY RICE
di Hugo Vieira da Silva – Portogallo – 2006 – 120 min
con Sylta Fee Wegman, Alice Dwyer, André Hennicke, Luis Guerra, Julika Jenkins, Pedro Hestnes
PRIMA MONDIALE – OPERA PRIMA
 
Giovani delinquenti tedeschi sono spediti in Portogallo a seguire un programma di reinserimento sociale. Oppressi dal mal di vivere, persi in un paesaggio desertico, senza passione e senza speranza, i giovani vedono tutto ciò che li circonda con indifferenza e insofferenza. La bellezza del paesaggio e della fotografia rafforza la generale impressione d’indifferenza e piattezza che svilisce il quotidiano di queste persone sole, figlie di una generazione persa ed ereditiere di un non-futuro promesso che ha contraddistinto gli anni ’80 del secolo scorso.

ÇA REND HEUREUX
di Joachim Lafosse – Belgio/Italia – 2006 – 85 min
con Fabrizio Rongione, Kris Cuppens, Catherine Salée, Mariet Eyckmans, Dirk
PRIMA INTERNAZIONALE
 
Il primo lungometraggio di Joachim Lafosse, Folie Privée, è stato presentato in concorso a Locarno nel 2004. La sua nuova opera, una commedia, è una
descrizione autoironica dell’insuccesso del suo primo film ai botteghini. Più in
generale, Lafosse mostra al pubblico le difficoltà di trovare gli adeguati mezzi
finanziari per produrre un film. Il protagonista infatti cerca di girare un film senza trovare i soldi per produrlo. Si rivolge così a dei professionisti del cinema disoccupati, tutti mossi dalla grande passione per il loro lavoro. Con sapienza e delicatezza Lafosse ci mostra anche la fine di una storia d’amore.
 

CHAHAR SHANBEH SOURI (FIREWORKS WEDNESDAY)
di Asghar Farhadi – Iran – 2006 – 104 min
con Hedieh Tehrani, Taraneh Alidousti, Hamid Farokh-Nejad, Pantea Bahram, Matin
Heydarnia, Houman Seyedi
PRIMA INTERNAZIONALE
 
Attraverso gli occhi ancora ingenui di una ragazza felicemente fidanzata e prossima al matrimonio, assunta quale domestica per le pulizie di primavera (in verità per il capodanno iraniano che cade il 23 marzo) da una coppia della classe media iraniana, il regista ci mostra la violenta rottura di un rapporto di coppia. Inguaiata direttamente in questa storia, suo malgrado, la ragazza scopre improvvisamente una realtà di coppia ai suoi occhi insospettabile. Esplorando i diversi conflitti che separano le persone, riflettendo sulle difficoltà del vivere insieme e capirsi e sulla disperata ricerca della verità e della felicità, il regista ci propone un ritratto della classe media iraniana scissa tra la tradizione e le contaminazioni occidentali.
 

LE DERNIER DES FOUS
di Laurent Achard – Francia/Belgio – 2006 – 95 min
con Julien Cochelin, Pascal Cervo, Annie Cordy, Fettouma Bouamari, Jean-Yves
Chatelais, Dominique Reymond
PRIMA MONDIALE
 
Premio Jean Vigo 2006, il film racconta, attraverso gli occhi di un bimbo di 11 anni, la disintegrazione di una famiglia contadina. La madre vive reclusa in camera. Il fratello maggiore annega nell’alcol. Suo padre, succube della nonna, assiste impotente allo sfacelo della famiglia. Anche se trova conforto presso la domestica marocchina e con la presenza del suo gatto, il ragazzino decide di finirla con questa confusione famigliare. Il film, in un’atmosfera oppressiva, descrive la fine di una famiglia ma anche la fine di un’epoca, quella contadina, ormai dimenticata.

 
DIES D'AGOST
di Marc Recha – Spagna – 2006 – 92 min
con Marc Recha, David Recha, Mariona Ordoñez, Fina Susin, Pere Subirana
PRIMA MONDIALE
 
Due fratelli. Il primo, ossessionato da un amico scomparso, accetta la proposta del fratello di partire alla ricerca dell’amico perduto. Siamo in estate, un’estate torrida e secca. Il viaggio, pieno di inconvenienti, porta i due fratelli a confrontarsi inesorabilmente con sensazioni e sentimenti inediti e contradditori. Un viaggio iniziatico intorno alla memoria di una storia spagnola spesso negata, diretto da Marc Recha, regista catalano scoperto a Locarno con El cielo Sube e Arbol de las Ceresas e selezionato anche a Cannes con Pau y su hermano.
 
 
EL BENNY
di Jorge Luis Sánchez – Cuba/Spagna/Inghilterra – 2006 – 120 min
con Renny Arozarena, Enrique Molina, Mario Guerra, Carlos Ever Fonseca, Limara
Meneses, Isabel Santos
PRIMA MONDIALE – OPERA PRIMA
 
Sulla scia dei bio-pic musicali usciti sugli schermi negli ultimi anni (come Ray o Walk the Line), El Benny ricostruisce la tragica vita e lo straordinario percorso musicale di Bartolomé Maximiliano Moré Benitez detto Benny Moré, El barbaro el ritmo, uno dei più grandi musicisti cubani del XX secolo. Incentrando il film sulla vita di un musicista geniale, Jorge Luis Sanchez rievoca i dolorosi anni della rivoluzione del generale Batista, che all’inizio del ’52 mette fine alla Repubblica cubana.
 
 
DAS FRÄULEIN
di Andrea Staka – Suisse – 2006 – 81 min
con Mirjana Karanovic, Marija Skaricic, Ljubica Jovic, Andrea Zogg, Pablo Aguilar,
Zdenko Jelcic
PRIMA MONDIALE – OPERA PRIMA
Presente a Locarno nel 2002 nella sezione Pardi di domani, Andrea Staka ritorna a Locarno con il suo primo lungometraggio di finzione. Il film descrive con rara sensibilità la complessa situazione degli abitanti dell’ex-Jugoslavia stabiliti a Zurigo, tra il loro quotidiano in Svizzera e la memoria di un passato recente, sovente tragico, sovente rinnegato. Con questo film, Andrea Staka disegna inoltre un commovente ritratto di tre generazioni di donne, gettando uno sguardo penetrante su persone che vivono lontane da casa, o perché sono dovute partire o perché hanno perso nel frattempo la loro patria.
 
 
FU SHENG (BLISS)
di Sheng Zhimin – Cina – 2006 – 96 min
con Zhong LIAO, Lan WANG, Tao XU, Xing-quan HE, Jiang-ge GUAN, Qin HE
PRIMA MONDIALE – OPERA PRIMA
 
Un uomo vedovo si risposa per la seconda volta con il benestare del figlio e del futuro figliastro. Quest’ultimo s’innamora di una ragazza che i genitori volevano accasare vendendola a degli stranieri. La tratta di giovani donne è scoperto grazie all’intervento del figliastro. Nel frattempo il figlio del vedovo attraversa una crisi famigliare dovuto al troppo lavoro e dunque alle troppe assenze. Anche tra il vedovo e la nuova moglie ci sono dei segreti… Il film parla delle speranze e delle difficoltà dei rapporti interpersonali.
 

GEFANGENE
di Iain Dilthey – Germania/Austria – 2006 – 89 min
con Jule Böwe, Andreas Schmidt, Eva Löbau, Robert Lohr, Nicholas Monu, Theo
Marteau
PRIMA MONDIALE
 
Vincitore nel 2002 del Pardo d’oro con il film Das Verlangen, Dilthey propone
quest’anno un film sull’ambiguo rapporto tra vittima e carnefice. Una donna che vive di fronte ad un carcere comincia a flirtare con lo sguardo con un prigioniero, sentendosi sicura grazie alla distanza che li separa. Un giorno il prigioniero scappa dal carcere e si rifugia proprio nel suo appartamento. Nasce così un rapporto ambivalente e ambiguo, nutrito da paure e da desideri inconfessati. Braccati dalla polizia, la donna decide di abbandonare tutto e di seguire il suo prigioniero/carceriere verso una nuova vita che vede possibile.
 

HALF NELSON
di Ryan Fleck – USA –2005 – 107 min
con Ryan Gosling, Shareeka Epps, Anthony Mackie
PRIMA INTERNAZIONALE – OPERA PRIMA
 
Dan, giovane insegnante bianco insegna in una scuola dove la maggior parte dei ragazzi è di colore e ai margini della società. Sperando di fare la differenza come  insegnante, abbandona l’insegnamento classico per cercare nuovi modi per attirare l’attenzione dei giovani. Sebbene Dan cerchi di salvare il mondo, lui stesso scivola nel vortice della droga. La prima opera di finzione di Fleck dà uno sguardo critico verso la società liberale americana. Half Nelson mostra tutto il talento di questo promettente regista e mette in evidenza uno degli attori più esaltanti della nuova generazione americana.
 
 
HARTIA VA FI ALBASTRA (THE PAPER WILL BE BLUE)
di Radu Muntean – Romania – 2006 – 95 min
con Paul Ipate, Adrian Carauleanu, Dragos Bucur, Alex Potocean, Tudor Aron Istodor, Andi Vasluianu
PRIMA MONDIALE
 
La rivoluzione che ha destituito Nicolae Ceausescu, iniziata il 17 dicembre 1989 porterà alla morte del dittatore il giorno di Natale dello stesso anno. Tra questi due avvenimenti la dimostrazione del 22 dicembre che vedeva un lato un esercizio senza guida e dall’altra i dimostranti decisi a riconquistare la libertà perduta. Confusi, gli ufficiali dell'esercito decisero di evitare conflitti dichiarando che avrebbero fraternizzato coi dimostranti. Il film ripercorre questa famosa notte dal punto di vista di eroi minori che hanno comunque segnato una pagina della storia contemporanea della Romania.

JIMMY DELLA COLLINA
di Enrico Pau – Italia – 2006 – 86 min
con Nicola Adamo, Valentina Carnelutti, Francesco Origo, Massimiliano Medda,
Giovanni Cantarella, Federico Carta
PRIMA MONDIALE
 
Jimmy ha quasi diciotto anni e vive da sempre in famiglia. Nell'assenza di prospettive e riferimenti condivisi, sente forte e rabbioso il richiamo di un comportamento che lo porta presto fuori dalla legalità. Per lui si spalancano allora le porte del carcere minorile. Il riscatto si profilerà nella dolcezza delle colline che circondano la comunità di recupero da cui si può ripartire verso un futuro diverso. Ma a ragazzi come lui, talvolta può apparire più facile abbandonarsi a un'inesorabile autodistruzione anziché cercare una via di riscatto. E così Jimmy, fermo di fronte a questo bivio, si ritroverà a
decidere in una notte tutto il suo futuro. Tratto dall'omonimo romanzo di Massimo Carlotto, secondo lungometraggio del regista sardo Enrico Pau.

 
THE LIVES OF THE SAINTS
di Chris Cottam e Rankin – Gran Bretagna – 2006 – 100 min
con James Cosmo, David Leon, Emma Pierson, Bronson Webb
PRIMA MONDIALE – OPERA PRIMA
 
Nella periferia nord di Londra, un piccolo padrino regna incontrastato. L’arrivo di un ragazzo di una decina di anni, gli cambierà completamente la vita. Il ragazzino infatti sembra essere dotato di poteri eccezionali. Si susseguono piccoli miracoli e il ragazzino, sia esso un portafortuna o un angelo invitato da Dio, scombussola la vita del quartiere. La gelosia di coloro che non possono approfittare dei poteri dell’angelo sfocia in violenza. Non solo. Sul quartiere si abbatte un malessere diffuso che deteriora le relazioni d’amicizia e d’amore, fino a provocare follia e morte. Passando dalla violenza alla più grande tenerezza, il film è costruito sul canovaccio di un racconto tradizionale adattato per diventare una favola contemporanea. Film codiretto
da un regista (Cotta) attivo in film televisivi e da un grande fotografo (Rankin) legato soprattutto alla moda.
 

DER MANN VON DER BOTSCHAFT
di Dito Tsintsadze – Germania – 2006 – 100 min
con Burghart Klaussner, Lika Martinova, Marika Giorgobiani, Irm Hermann, Roland
Schäfer
PRIMA MONDIALE
 
Un funzionario dell’ambasciata tedesca in Georgia vive insoddisfatto tra un lavoro monotono e una vita vuota. Gli cambierà la vita l’incontro con un ragazzino che cerca in un primo tempo di derubarlo. Attratto dalla vita di questo ragazzo che vive di piccoli espedienti, il diplomatico si avvicina a poco a poco al suo mondo. Tra i due nasce un rapporto quasi filiale che cresce di giorno in giorno. Un rapporto che esternamente è male interpretato. Tsintsadze, dopo aver vinto nel 2003 a San Sebastian con Schlussangst, ritorna con questo film a parlare della solitudine in cui siamo tutti costretti.
 

MARE NERO
di Roberta Torre – Italia/Francia – 2006 – 82 min
con Luigi Lo Cascio, Anna Mouglalis, Maurizio Donadoni, Andrea Klara Osvart,
Massimo Popolizio
PRIMA MONDIALE
 
Indagando sull’omicidio di una ragazza, un giovane ispettore di polizia si trova ad esplorare il mondo della vita notturna romana, quella più ambigua e torbida. L’indagine si trasforma presto in ossessione portando l’ispettore ad iniziare un gioco perverso in cui trascinerà anche la propria compagna. Film sull’inquietudine sessuale dall’atmosfera vagamente onirica, diretto da una delle più originali registe italiane dell’ultima generazione.
 

MNOGOTOCHIE (ELLIPSIS)
di Andrei A. Eshpai – Russia – 2006 – 104 min
con Eugeniya Simonova, Igor Mirkurbanov, Sergey Dreyden, Eugeniy Tsiganov
PRIMA MONDIALE – OPERA PRIMA
 
Il film è ambientato negli anni 60 del secolo scorso e racconta la storia di una
scultrice molto nota – Kira Georgievna – che a 45 anni sta lavorando alla scultura gigante di Lenin. Sposata con un pittore famoso molto più vecchio di lei, vive una vita senza problemi. Questo finché la donna incontra Vadim, un vecchio compagno con il quale ha avuto una relazione 25 anni prima, interrotta dall’arresto di Vadim da parte della polizia sovietica. Alla sua riapparizione, la donna si innamora nuovamente del suo vecchio amante ed è pronta ad abbandonare il marito. Vadim però è già sposato e ha un figlio di 5 anni…
 
 
NAE-CHUNGCHUN-AEGAE-GOHAM (DON’T LOOK BACK)
di KIM Youngnam – Corea del Sud/Giappone – 2006 – 126 min
con KIM Tae-Woo, KIM Hye-Na, LEE Sang-Woo
PRIMA INTERNAZIONALE – OPERA PRIMA
 
Film d’esordio di Kim Young-nam, Don't Look Back è un ambizioso affresco della  gioventù coreana contemporanea. Il regista sceglie attori molto capaci per raccontare tre tormentate storie di vita quotidiana e dimostra grande fiducia nel puro e semplice cinema. Ne esce un affresco della solitudine metropolitana dove i diversi momenti di crisi che i personaggi vivono, non sono altro che lo specchio fedele di un mondo alienante.

 
STEPHANIE DALEY
di Hilary Brougher – USA – 2005 – 91 min
con Tilda Swinton, Amber Tamblyn, Timothy Hutton, Jim Gaffigan, Melissa Leo,
Denis O'Hare
PRIMA INTERNAZIONALE
 
Una psicologa forense, incinta di 7 mesi, è confrontata con una ragazza sedicenne, Stephanie Daley, accusata di aver interrotto la propria gravidanza. Storia di due donne dai destini diversi legate però da verità scomode. Due donne in bilico tra ciò che credono e ciò che vorrebbero fosse reale.
 

SUZANNE…
di Viviane Candas – France – 2006 – 92 min
con Patrick Bauchau, Jean-Pierre Kalfon, Christine Citti, Edith Scob, Elisabeth
Macocco, Claude Perron
PRIMA MONDIALE
Dopo la morte della moglie musicista, il protagonista settantenne si sente
completamente perduto. Viene ospitato prima da un suo amico, donnaiolo
impenitente, poi da sua figlia, che cercano di lenirne il dolore. Ma sarà l’incontro con Suzanne che gli ridarà il gusto per la vita. Suzanne sarà il suo ultimo amore sebbene la donna non appartenga al suo mondo e sia molto più giovane di lui. Secondo film della regista dopo Les baigneuses (2001).

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