Dopo un'inchiesta interna, l'assicurazione ha sollevato la donna dall'incarico. Applausi dai sindacati.
La responsabile vendita, basata a Lugano e operativa anche a Bellinzona, da mesi generava malumori. I dipendenti tirano un sospiro di sollievo.
Swica ha preso sul serio le lamentele dei propri collaboratori rilasciate negli scorsi mesi a Tio/20minuti. Dopo un'accurata inchiesta interna, il colosso assicurativo ha deciso di allontanare la discussa responsabile vendita, basata a Lugano e operativa anche a Bellinzona. Una donna che stava creando grossi malumori tra i dipendenti ticinesi dell'assicurazione con sede centrale a Winterthur.
Decine di segnalazioni – La vicenda aveva scatenato un putiferio. Decine le segnalazioni di ex collaboratori o di attuali dipendenti di Swica giunte in redazione a febbraio. Inizialmente la portavoce dell'assicurazione aveva negato qualsiasi problema in merito. Una presa di posizione che aveva suscitato l'ira di numerose persone coinvolte.
Dal mobbing all'etica – La responsabile vendita in questione si sarebbe distinta per una lunga serie di presunti comportamenti discutibili e poco graditi dai collaboratori. Si parla di mobbing, di continui toni minacciosi, ma anche di questioni legate all'etica verso il cliente e l'azienda stessa. Contattato da Tio/20minuti l'avvocato ticinese di Swica non ha voluto, o potuto, confermare la notizia del licenziamento. «L’inchiesta interna – si limita a fare sapere il legale – si è conclusa e sono state adottate adeguate misure. Swica, già solo per dei motivi di tutela della personalità dei propri dipendenti, non può comprensibilmente rilasciare alcuna informazione su singoli collaboratori».
La voce del sindacato OCST – Carlo Vanoni, sindacalista OCST, si espone invece in maniera decisamente più marcata. «Siamo soddisfatti di come Swica abbia reagito di fronte a questa ondata di segnalazioni. La questione si era fatta effettivamente pesante, ed è stata presa in mano in maniera seria e competente dai vertici dell'assicurazione. Questo fa onore a Swica. Da parte nostra continueremo a monitorare la situazione, affinché cose del genere non accadano più».